Se davvero medici, infermieri e personale sanitario sono “eroi ed angeli”, allora hanno diritto ai benefici pensionistici dei militari combattenti. La richiesta è stata inviata, ai ministri Speranza e Orlando e per conoscenza pure al presidente della Repubblica Mattarella, in qualità di capo delle Forze armate. L’iniziativa arriva dal Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che sollecita un intervento diretto e rapido con un “decreto” del Governo.
“Al personale sanitario che da oltre un anno è impegnato direttamente a far fronte all’emergenza Covid, siano riconosciuti gli stessi benefici pensionistici già attribuiti ai militari combattenti”, scrive il Nursind, (sindacato che ci tiene a precisare che è l’unico rappresentativo a livello nazionale).
EVITARE DISPARITÀ DI TRATTAMENTO
“Non è un’idea campata in aria”, spiega il segretario nazionale Andrea Bottega, “Basta infatti guardare al numero di contagiati e alle conseguenze fisiche e psicologiche, rilevate da numerosi studi, quale effetto del carico di lavoro, per capire che in questa guerra contro il virus gli ‘eroi’ della Repubblica sono tutti coloro che come personale sanitario hanno combattuto e continuano a combattere in prima linea per sconfiggerlo”. L’iniziativa del Nursind arriva, tuttavia, sull’onda di una delusione, perché le indennità economiche promesse agli infermieri si sono rivelate molto al di sotto delle aspettative.
“Dopo la promessa tradita sul fronte dell’indennità specifica per gli infermieri in legge di Bilancio” il sindacato chiede “Benefici pensionistici nella misura di un anno ogni tre mesi di emergenza e con effetto retroattivo da marzo 2020. lo strumento del decreto sarebbe il percorso più veloce per mettere in campo un ristoro di questo tipo. Anche per sanare”, osserva in conclusione, Andrea Bottega, “quella disparità di trattamento che è stata riservata proprio agli infermieri sul riconoscimento dell’indennità specifica, non esigibile come per i medici già da gennaio scorso, ma vincolata alla contrattazione che ancora è di là da venire”.