“Nell’insieme dei programmi c’è anche e soprattutto il destino del Paese”. Le comunicazioni di Draghi al Parlamento sono il richiamo a unire le forze per vincere la pandemia, superare la crisi economica, approdare ad una Italia più forte e moderna.
“Tra il 2005 e il 2019, la povertà assoluta è salita dal 3,3 al 7,7%, per poi aumentare fino al 9,4 per cento nel 2020. Ancora una volta – sottolinea Draghi – ad essere particolarmente colpiti sono stati donne e giovani e ancora una volta soprattutto nel Mezzogiorno”.
“Il Recovery ha come primo obbiettivo riparare i danni della pandemia, il pil caduto è dell’ 8,7, i giovani e le donne hanno sofferto di più il calo dell’occupazione. Le misure di sostegno hanno attutito l’impatto sociale ma questo si è sentito sulle fasce più deboli”, dice ancora Draghi, “Nel complesso potremo disporre di circa 248 miliardi di euro”, dice ancora Draghi. A tali risorse, si aggiungono poi quelle rese disponibili dal programma REACT-EU che vengono spese negli anni 2021-2023. Fondi per ulteriori 13 mld”.
Il discorso è più volte interrotto dagli applausi, in particolare nei passaggi rivolti allo sviluppo del Mezzogiorno, alla realizzazione dell’alta velocità per la linea Salerno-Reggio Calabria, per la ricerca e l’occupazione. Un impulso notevole il Piano lo darà all’ammodernamento della Pubblica amministrazione.
“La riforma”, sintetizza Draghi, “interviene su quattro ambiti principali: assunzioni e concorsi, mediante una razionalizzazione delle procedure di assunzione e una programmazione degli organici mirata a fornire servizi efficienti a imprese e cittadini.
Buona amministrazione, grazie a una semplificazione del quadro normativo e procedurale.
Rafforzamento delle competenze, tramite una revisione dei percorsi di carriera, la formazione continua del personale e lo sviluppo professionale.
La digitalizzazione, con investimenti in tecnologia, la creazione di unità dedicate alle semplificazione dei processi e la riorganizzazione degli uffici.