ROMA (ITALPRESS) – "Congressi sì, matrimoni no. Sono misure illogiche, discriminanti, con le quali si penalizza ancora una volta tutto il comparto della ristorazione". E' quanto dichiara Federcuochi, commentando la notizia della riapertura al 1° luglio per i congressi. "Non è dato sapere invece quando potrà ripartire il comparto catering e banqueting per matrimoni e cerimonie simili, che da solo produce miliardi di euro di fatturato e che è completamente fermo da oltre un anno, con perdite intorno al 90% e chiusure definitive a ripetizione" lamenta la Federazione, che in Italia rappresenta quasi 20 mila cuochi e che ogni giorno raccoglie la disperazione di tanti imprenditori del settore. "Il mondo del wedding – spiega – deve programmare i propri eventi con mesi di anticipo, ma nelle riaperture annunciate dal Governo, non vediamo nessun accenno alla data in cui il settore potrà ricominciare a lavorare, mentre si lasciano ripartire fiere, congressi, cinema, teatri, persino le piscine, tutti luoghi che prevedono un afflusso significativo di persone. Ben vengano, naturalmente, tutte queste riaperture, ma su quali basi il governo applica questa discriminazione? Se parliamo di distanziamento, allora si prenda in considerazione anche il parametro dei metri cubi, non solo di quelli lineari, poiché le location normalmente utilizzate per le cerimonie hanno altezze e superfici tali da minimizzare i rischi in termini di contagio". "Quindi – aggiunge – perché i congressi sì e i matrimoni no? La ristorazione sta pagando un prezzo altissimo non solo al Covid, ma anche alla burocrazia: in Inghilterra e Usa la campagna vaccinazioni prosegue rapida e capillare su milioni e milioni di cittadini, mentre l'Italia pur essendo stata tra i primi Paesi ad organizzarsi contro il contagio, è ancora ben lontana dal raggiungere tali risultati". (ITALPRESS). mgg/com 26-Apr-21 17:52