Confartigianato, CNA e Casartigiani contro l’ipotesi del Governo.”Tutela universale si ma senza cancellare le specifità delle categorie”.Impensabile una gestione cnetralizzata dell’Inps degli strumenti di sostegno al reddito.
Ammortizzatore sociale unico, la riforma non sarà una passeggiata. Il primo no ad una cancellazione delle “specificità” di ogni settore produttivo arriva da Confartigianato, Cna e Casartigiani; che rappresentano l’universo delle imprese artigiane. Il loro è un no secco, condiviso e ragionato. “L’attacco ai Fondi bilaterali è un attacco ai corpi intermedi e alla democrazia”, scrivono al ministro del lavoro Orlando, “Il percorso di riforma degli ammortizzatori sociali allo studio del Governo non dovrà cancellare l’esperienza in atto, il valore e le specificità dell’artigianato”. La posizione di Confartigianato, Cna e Casartigiani, rimane un punto fermo in risposta alle prime ipotesi di riforma del sistema degli ammortizzatori sociali presentate dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando. La questione è sorta nel corso di una riunione con le parti sociali. Il modello di ammortizzatore sociale che il governo intende mettere a punto sarebbe unico e quindi un colpo di spugna alla differenze tra categorie ed esperienze maturate.
“Un unico modello, per tutti i lavoratori e tutte le imprese, con una graduazione di tutele in base alle dimensioni aziendali”, secondo l’ipotesi del governo. Posta così la riforma non appassiona gli artigiani che da tempo hanno strutturato strumenti più idonei e flessibili a misura della categoria.
“Il mondo dell’artigianato”, scrivono le tre associazioni, “che per primo è stato sensibile al tema dell’universalità delle tutele, costituendo un Fondo di solidarietà bilaterale a sostegno di tutte le imprese artigiane, anche di quelle con un solo dipendente – oggi chiede fortemente che non vengano cancellate le caratteristiche specifiche del proprio sistema di sostegno al reddito, con aliquote e prestazioni tagliate su misura per le imprese artigiane, espressione di un modello di relazioni sindacali basato sui principi della partecipazione, della mutualità e della sussidiarietà”. Confartigianato, Cna e Casartigiani, che rappresentano oltre 1 milione e 700 mila lavoratori autonomi che soffrono il peso della pandemia in modo drammatico, hanno alzato il tono arrivando alla polemica.
“Non è la disciplina identica che crea un sistema equo, tutt’altro. Regole uguali per tutti, senza valorizzare le differenze specifiche, porterebbero alla costruzione di un sistema diseguale e iniquo”. Le associazioni fanno inoltre presente che non ci stanno anche per motivi tecnici e di snellimento burocratico nei rapporti tra loro e gli associati.
“E’ quindi impossibile condividere l’idea di una gestione centralizzata in capo all’Inps dei vari strumenti di sostegno al reddito: i Fondi rappresentano un mezzo di snellimento del sistema centrale”, ricordano, “di semplificazione per le aziende e di prossimità per i lavoratori e in nessun caso costituiscono un aggravio per lo Stato”. Infine nel respinge l’ipotesi Confartigianato, Cna e Casartigiani, concludono con uno slogan. “Ammortizzatore universale sì, unico no”.