Vincitore per vis iuridica et irriverentia dell’edizione 2018 del Premio IusArteLibri, il magistrato Giacomo Ebner torna ad incantare gli E-lettori con un libro ancora più ironico e psichedelico. Coronarebus, edito da Giappichelli è un warframe , uno sparatutto fantascientifico, con ben 27 personaggi, censiti con stato anagrafico e segno zodiacale nella legenda finale, che nella lotta al Covid vede uniti il magistrato Caetani e l’avv. Ricordi. Immortalati nelle vignette di Stefano, fratello dell’autore, lo spin off del magistrato e dell’avvocato apparsi nella saga “Co-Veni, Co-Vid, Co-Vici” uscita ad aprile 2020, dalle aule di tribunale attraversano uno Stargate ed approdano a rocambolesche avventure per salvare le “speranze dell’umanità”. Lo abbiamo intervistato
Scrivere è un bisogno o una fatica?
Dal giorno in cui ho accettato la sfida di colmare le distanze imposte dal primo lockdown, con le parole, ho fatto un patto con i miei personaggi: nessuno di noi sarebbe mai tornato indietro per correggere una virgola di quello che era stato scritto.
Io non sento il bisogno di scrivere. A causa del mio lavoro di magistrato, scrivo tantissimo ma nel periodo covid tre cose mi tenevano compagnia: la coca zero, i dlin dlon, e il romanzo.
Come è cambiata la tua anima nel lockdown?
Sono divenuto più pigro e misantropo.
La pandemia ha cambiato la visione dello ius dicere?
Tantissimo, manca il rapporto umano.
Nel libro c’è una spassosa udienza da remoto. E’ davvero cosi devastante l’introduzione del processo penale digitale?
Il processo penale ha una ritualità che è strettamente connessa alle garanzie di difesa e di formazione della prova che possono essere supportate ma non delegate completamente alla tecnologia.
In questa fase pandemica e post-Palamara, come intendi assolvere al tuo nuovo incarico nell’ANM al servizio dei tuoi colleghi e dei cittadini?
Oggi presiedo la XV commissione ANM, sull’educazione alla legalità. . Abbiamo messo su 30 progetti fantastici rivolti ai ragazzi, alla società, ai genitori. Dalla Scuola della legalità, a Lex Factor, da Beer to Beer a Kiss, da Mission Impossible alla “Guida Galattica per adolescenti”.
Nel salotto letterario giuridico IusArteLibri, tutti i relatori intervenuti per presentare agli E-lettori il tuo romanzo, hanno messo in evidenza lo stile distopico e sovversivo della tua scrittura. Concordi con me che l’invocato “mellonta tauta” e le “mutazioni benefiche” siano dei veri camouflage esistenziali?
Quando scrivevo non immaginavo che avremmo ancora vissuto “incovid”. Mi aspettavo una vittoria fulminea sul virus e sui trojan. Ma non toglietemi l’aspettativa che anche per la giustizia si trovi un vaccino. Di certo io, grazie a questo libro, ho trovato tanti amici, tra cui Daniel, il leader del gruppo argentino dei Mellonta Tauta.
Le interviste del Direttore Anna La Rosa ai magistrati Giacomo Ebner e Antonio Salvati sono disponibili sul canale de “La Discussione”.