BOLOGNA (ITALPRESS) – Via alle vaccinazioni per i genitori (o tutori o affidatari) di minori patologici estremamente vulnerabili e minori con disabilità gravi che non possono essere immunizzati contro il Covid-19, perché di età inferiore ai 16 anni. Mentre in tutta la regione vanno avanti le somministrazioni alle persone con disabilità gravi ospiti di strutture, centri diurni e in assistenza domiciliare, e ai patologici estremamente vulnerabili – due categorie considerate prioritarie, assieme alle persone più anziane, dal Piano vaccinale nazionale – in Emilia-Romagna iniziano le prenotazioni e le vaccinazioni anche per questo segmento di popolazione, la cui tutela è essenziale. Le persone interessate da questa tornata di vaccinazioni non dovranno fare nulla: saranno chiamate direttamente dalle Aziende Usl o dei rispettivi Centri di riferimento. Unica eccezione l'Azienda Usl Romagna, dove i cittadini interessati devono prenotarsi attraverso i consueti canali (Cup, FarmaCup e Cuptel), previa presentazione di autocertificazione che attesti il proprio stato di genitore/tutore/affidatario e la patologia del minore rientrante nella categoria di "estremamente vulnerabile", scaricabile dal sito di Ausl Romagna. In maggio, poi – se saranno confermati i quantitativi di vaccino previsti – sarà la volta dei conviventi delle persone estremamente vulnerabili e degli altri disabili non in struttura o assistenza domiciliare e non ancora contattati, nonché dei loro conviventi o caregiver; prima non è possibile, perché la disponibilità attuale di dosi non lo consente. Tutte indicazioni messe nero su bianco nelle Linee guida elaborate dagli assessorati regionali alle Politiche per la salute e al Welfare e oggetto di un proficuo confronto che ha portato alla loro totale condivisione con le associazioni regionali aderenti alle federazioni Fish (Federazione italiana per il superamento dell'handicap) e Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità), per stabilire insieme le modalità di accesso più agevoli alla campagna vaccinale delle persone ad elevata fragilità. Linee guida che sono già state inviate a tutte le Aziende sanitarie e ospedaliere e agli Irccs dell'Emilia-Romagna. "C'è chi, in questa pandemia, ha sofferto doppiamente: sono le persone più fragili, più deboli, fisicamente e psichicamente- sottolineano la vicepresidente della Regione con delega al Welfare, Elly Schlein, e l'assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Motivo per cui il nostro impegno è garantire a loro, ai genitori, ai conviventi e a chi se ne prende quotidianamente cura la massima sicurezza e protezione, nei tempi più veloci possibili. Le modalità per accelerare il percorso e renderlo più agevole- proseguono vicepresidente e assessore- le abbiamo pensate e 'costruite' a partire da un confronto, collaborativo e costruttivo, proprio con le associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari. Le ringraziamo, per la disponibilità, la competenza, l'energia che hanno messo ancora una volta a disposizione di tutti". Occorre poi ricordare che chiunque venga vaccinato può scaricare direttamente il certificato vaccinale completo dal proprio Fascicolo sanitario elettronico. La somministrazione del vaccino anti-Covid viene infatti immediatamente registrata sul Fse personale e il certificato può appunto essere consultato, archiviato o stampato in qualsiasi momento. Peraltro, alla persona vaccinata viene rilasciato subito direttamente anche il certificato cartaceo, sia per la prima sia per la seconda dose. Le Aziende Usl o i Centri specialistici che hanno in cura pazienti minori che non possono essere vaccinati, perché di età inferiore ai 16 anni, e che rientrano in due categorie – patologici estremamente vulnerabili o disabili gravi – provvederanno rapidamente, già in questi giorni, a chiamare i genitori, tutori o affidatari per inserirli nei percorsi di vaccinazione. Gli interessati, dunque (ad eccezione di quelli dell'Ausl Romagna) non devono fare nulla per prenotarsi, perché appunto saranno contattati; solo se entro la fine di aprile non verranno chiamati, potranno comunicare la loro mancata presa in carico al proprio medico di medicina generale per l'opportuna segnalazione all'Azienda Usl di competenza. Secondo quanto stabilito dal Piano nazionale, hanno diritto alla vaccinazione i conviventi delle persone affette da patologie che le rendono estremamente vulnerabili (il cui elenco è già stato inviato dalla Regione alle Aziende e le cui vaccinazioni sono già partite) e, per le persone con disabilità gravi, sia i conviventi che i caregiver. Se saranno rispettate le consegne delle dosi vaccinali del mese di maggio, i familiari conviventi e i caregiver che non abbiano già avuto accesso alla vaccinazione (ad esempio, per fascia di età), potranno rivolgersi al proprio medico di medicina generale o a quello della persona assistita per la somministrazione del vaccino. Il medico di medicina generale, una volta contattato, verificata la "natura" di convivente o caregiver in base alla relazione di fiducia e conoscenza che caratterizza il rapporto medico di famiglia e paziente, vaccina le persone così individuate presso il proprio ambulatorio. Le Aziende Usl di competenza, sulla base dei vaccini disponibili, possono decidere di vaccinare il convivente o il caregiver che accompagna l'avente diritto al punto vaccinale. Quanto più è accentuato, tanto più l'eccessivo peso corporeo è un fattore di rischio per il decorso di Covid-19. Per questo la Regione ha stretto un accordo, il primo a livello nazionale di questo tipo, con le associazioni dei farmacisti che già in questi giorni consente alle persone gravemente sovrappeso di eseguire in farmacia il test per l'indice di massa corporea; qualora il risultato li configuri tra coloro che sono inseriti tra gli estremamente vulnerabili e quindi tra i prioritari nella vaccinazione, il farmacista provvederà direttamente ad effettuare la prenotazione della vaccinazione per il cittadino. Chi, dunque, ritiene di far parte di questa categoria e non è già stato chiamato dall'Ausl, potrà rivolgersi in farmacia per fare il test. Questa procedura è stata scelta perché, a fronte di ricerche che stimano 350mila persone in Emilia-Romagna tra i 16 e i 69 anni classificabili come gravemente sovrappeso, non è possibile sapere con precisione chi rientri nella fascia di rischio che dà accesso alla vaccinazione prioritaria: molti tra loro non ricorrono con frequenza a prestazioni mediche, a partire dalla visita al medico di famiglia, e non sono quindi stati certificati. Ciò rende così impossibile convocarli direttamente. (ITALPRESS). tvi/com 20-Apr-21 16:13