martedì, 1 Luglio, 2025
Esteri

In Marocco tra il 2009 e il 2019 l’apicoltura ha registrato un forte cambiamento in tutti i suoi indicatori

Detto questo, la crisi sanitaria ha avuto diverse ripercussioni sul funzionamento del settore. In effetti, gli apicoltori non sono stati in grado di garantire la transumanza degli alveari; il coprifuoco e il contenimento determinano obblighi e creano limiti, soprattutto perche’ per consuetudine questa operazione viene effettuata nelle ore notturne. Tuttavia, per altri aspetti il settore ha tratto una sorta di beneficio dalla pandemia, poiche’ il consumo di miele con funzioni medicinali e’ notevolmente aumentato durante questo periodo. In ogni caso, durante il decennio del Piano Maroc Vert, 850 unita’ di allevamento sono state dotate di attrezzature di allevamento per regine di api, attrezzature tecniche, alveari, attrezzature di estrazione e 57 unita’ di produzione di miele sono state autorizzate dall’ONSSA per un costo totale di 20,5 Milioni di Dirham (MDH )… Inoltre, sono stati etichettati 7 tipi di miele, e’ stato pubblicato lo standard del miele ed e’ stato istituito un sistema di identificazione dell’alveare.

Allo stesso modo, l’industria ha realizzato il programma per salvare l’ape sahariana. Le tre principali aree di produzione sono Souss-Massa, Marrakech-Safi e Casablanca-Settat. Poiche’ la formazione svolge un ruolo chiave, sono state previste 102 sessioni di formazione per 2.470 apicoltori, 30 seminari per 500 apicoltori e 7 scuole sul campo nella regione Beni Mellal-khe’nifra. Questi risultati sono stati raggiunti attraverso sovvenzioni statali per la produzione di regine di api da riproduzione e unita’ di potenziamento delle api; cio’, oltre a tutte le altre sovvenzioni comuni a tutti i settori agricoli.
Attualmente, il settore ha una produzione di quasi 8.000 tonnellate di miele (+68% in 10 anni) e 540 tonnellate di cera (-150%). Genera un fatturato di 1,1 miliardi di Dirham (DH), in crescita del 300% rispetto al 2009, per un valore aggiunto di 822 MDH, con un incremento del 253%. Gli investimenti hanno raggiunto i 574,6 MDH, di cui la quota dello Stato e’ di 330 MDH.

Da parte loro, i posti di lavoro creati sono aumentati in modo esponenziale, da 700.000 giorni lavorativi a 2,45 milioni, grazie all’unicita’ del settore che sta creando posti di lavoro per eccellenza con costi di investimento relativamente bassi. Allo stesso tempo, il numero di apicoltori e’ migliorato del 64% raggiungendo quota 36.000 e il numero di alveari e’ aumentato da 45.000 a 910.000. Va notato che l’industria era dominata dagli uomini all’avvio del Plan Maroc Vert; il comparto l’apicoltura era caratterizzato nel 2009 dalla totale assenza di donne imprenditrici. Con l’approccio di genere adottato dall’interprofessionale, ed il miglioramento delle condizioni, diverse donne hanno sviluppato interesse per l’attivita’ e alcune imprenditrici sono oggi leader nel settore. Nonostante questi notevoli sviluppi, la produzione e’ ancora lungi dal soddisfare la domanda interna. Il tasso di copertura e’ in media del 30 per cento e potrebbe, quest’anno in cui le precipitazioni sono state favorevoli, raggiungere il 60%. Da qui la propensione per le importazioni, che ammontano a 2.200 tonnellate, il 10% in piu’ rispetto all’anno base 2009.

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