“Nell’arco di sessant’anni la popolazione mondiale è raddoppiata. Questo comporta dovere aumentare la produzione di cibo per far fronte alla crescita demografica. Lo si può fare in tanti modi”.
Lo ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, intervenendo all’evento online “Lab to Farm, dal laboratorio al campo”, promosso da Confagricoltura e Federchimica Assobiotec.
Per Giansanti “è troppo tempo che non si parla più di un sistema di regole globali sulla produzione di cibo”.
“Oggi ci troviamo ad affrontare una sfida legata al cambiamento climatico”, ha aggiunto spiegando che “bisogna finanziare scienza e ricerca” su cui in Italia “siamo all’avanguardia”.
“E’ paradossale – ha continuato – essere all’avanguardia sotto il punto di vista accademico e non dal punto di vista della vita reale. Dobbiamo tornare a discutere a livello di Parlamento europeo della necessità di rivedere la sentenza della Corte di giustizia europea in cui l’equiparazione di una macchina con un motorino non è compatibile. Di questo stiamo discutendo in Europa: equiparare ogm a genome editing è come poter equiparare una macchina a un motorino. La sentenza della Corte di giustizia europea non da’ ragione alla scienza e alla ricerca”.
“Oggi – ha evidenziato – dobbiamo mettere a sistema le quattro rivoluzioni che hanno interessato l’agricoltura dal 1900 in avanti: genetica, meccanica, chimica e nuove tecnologie. Tutto questo va messo a sistema per andare incontro a quello che ci chiedono i consumatori: produrre di più, in maniera sostenibile, con un occhio all’ambiente e, perché no, anche al reddito degli agricoltori”.