“Dobbiamo far tesoro del clima positivo di collaborazione” determinato dal piano vaccinale, ma anche dal patto sull’innovazione della Pubblica Amministrazione e dalla firma dei protocolli sulla sicurezza. Un invito lanciato in una intervista dal segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che per questo ha chiesto al Premier Draghi un tavolo vero sull’utilizzo efficace dei fondi del Recovery Plan. Al centro del confronto richiesto le quattro priorità emergenziali: le tutele dai licenziamenti, i sostegni al reddito, la formazione e il rilancio degli investimenti pubblici e privati.
“Dobbiamo fissare e condividere – ha sottolineato Sbarra – gli obiettivi da raggiungere e soprattutto verificare l’attuazione della programmazione, i tempi, le ricadute economiche, sociali e occupazionali, la garanzie di trasparenza, legalità e sicurezza dei lavoratori”. Le ricette suggerite dalla Cisl sono una fiscalità agevolata e strutturale per le imprese che investono nel Sud, decontribuzioni forti per le assunzioni di giovani e donne, un grande piano di modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, investimenti nella sanità pubblica, nella banda larga, nella scuola, nella ricerca, nell’università. “Il Paese ha bisogno di una nuova politica industriale capace di salvaguardare produzioni e posti di lavoro, coniugando lo sviluppo e la tutela dell’ambiente. La Cisl e’ pronta a questa nuova stagione di concertazione per tenere insieme governo dell’emergenza e visione strategica, mettendo al centro responsabilità, innovazione, partecipazione”.
Ma, intanto, per far fronte alla emergenza pandemica, Sbarra auspica la fine del blocco dei licenziamenti, il prolungamento della cassa integrazione covid ed estensione delle indennità covid a tutte le categorie escluse.
Anche la Uil chiede con urgenza di sedersi al tavolo di confronto sul Recovery plan. “Si e’ già perso fin troppo tempo”, ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ai microfoni di Isoradio. “Siamo stanchi delle chiacchiere, il Paese ha bisogno di fatti concreti. Vogliamo sapere dove e come si svolgerà il confronto con le parti sociali previsto dalla Commissione europea. Basta tatticismi e silenzi: come ridisegnare il Paese è una questione che riguarda tutti e non può essere deciso solo nelle ovattate stanze della politica”.
Il leader della Uil non ha dubbi sugli indirizzi da dare alle politiche economiche per uscire dalla crisi: ”Basta con l’austerità’ e le politiche liberiste. L’Europa deve avere il coraggio di cambiare il volto dell’economia, facendo scelte audaci, investendo ed emettendo bond. Sono tanti, troppi, i problemi cui dare soluzioni e mentre parliamo aumentano le persone in difficoltà, le disuguaglianze, la sofferenza occupazionale e sociale, la povertà. Ogni minuto è prezioso”.