Passioni fredde e passioni calde. Le prime prevedono interessi, calcoli e, naturalmente, molto denaro. Le seconde si nutrono di aspettative, salti di gioia, batticuore, speranze, lacrime e delusioni. C’è un capitolo che oggi, – ma con altri metodi amore e soldi, sono sempre stati un circolo vizioso -, che unisce le due passioni, quindi una passione hot con uno strascico, prevedibile, di cocenti delusioni.
Siamo nella neo galassia di Internet dove con forza dirompente esplode il “Love Bombing”. Le attenzioni affettuose che poi si rivelano dolorose truffe on line. Amori platonici consumati sulle pagine Facebook dove buona parte dei sottoscrittori un po’ per narcisismo, un po’ per solitudine, un po’ per irresponsabilità, parlano e straparlano di fatti propri, di come sono altruisti, generosi pieni di premure sperando che qualcuno si interessi a loro.
Così accade che ci sono uomini e donne truffati da fidanzati e fidanzate (tutti volti virtuali e inesistenti o peggio immagini rubate a persone ignare) che cadono nella rete senza sapere nemmeno come uscirne. Sono tantissime donne ma anche molti uomini, uniti dall’essere teneroni a caccia di dolci giovani ragazze così comprensive da dire “L’età? Non conta”, o di zuccherose signore che raccontano di essersi innamorate dopo aver visto e letto su Facebook i racconti di quell’uomo serio, attento, quei messaggi così veri, sentiti, affascinati. La speranza è creare una esperienza sentimentale inedita, una nuova vita che entusiasmi.
Nella rete delle truffe sono finite così negli ultimi 4 anni, oltre 2000 donne italiane e anche un bel po di uomini, raggirati per una media di 50 mila euro a testa. Iniziamo dagli uomini, che sono addirittura più creduloni delle donne, quando si sentono adulati ed “esclusivi”. L’ultimo caso, il più recente balzato alla cronaca è quello di maschio finito tra le grinfie di una certa Angela – che poi era un uomo – ci ha rimesso oltre 400 mila euro, e pensare che era già tutto pronto per il fidanzamento ufficiale. (D’altronde come non credere all’uomo e alla donna dei sogni, se per mesi programmi televisivi di largo ascolto hanno puntato su un tal Frank Caltagirone sposo ideale e mai visto, fidanzato virtuale di una soubrette in cerca di un marito modello?) Ecco che allora la rete con tutti suoi vizi si scatena.
Ma c’è anche un dato positivo, nella storia dell’uomo raggirato dalla finta fidanzata, la banda (due uomini e una donna) è stata sgominata dalla polizia postale. Le vittime preferite della manipolazione dei truffatori, che adoperano alcune regole base e dei plagi come accade nelle sette, sono soprattutto le donne, tuttavia tutti hanno la speranza che ci sia da qualche parte una persona che si interessi di noi, in modo sincero, leale, affettuoso. Di certo la vita è piena di esempi positivi con tanto di happy end, ma nella rete dove c’è chi gode a nascondersi dietro delle maschere illusorie, si muovono a proprio agio molti pescecani.
Anche gli squali, tuttavia, possono finire male, perché c’è chi prende forza e consapevolezza e decide di presentare una denuncia. A vegliare contro le truffe del cuore è nata l’A.c.t.a, Associazione contro le cyber truffe affettive, fondata a Torino da Jolanda Bonino, ex sindacalista, ex cuore solitario che però è riuscita a smascherare il suo “fidanzato”. Le richieste d’aiuto arrivate all’associazione, sono costanti “provenienti soprattutto da donne tra i 50 e i 65 anni, anche se il 20% ha tra i 40 e i 50”. La media delle truffe si aggira sui 50 mila euro e secondo i calcoli negli ultimi 4 anni sono stati sottratti circa 80 milioni di euro, soldi finiti attraverso i servizi di money transfer, nelle tasche di spregiudicati faccendieri che gestiscono falsi profili su Facebook e che gli investigatori localizzano in particolare in Nigeria e Ghana.
Tutto il meccanismo poggia sul denaro, sia le vicende amorose, sia i calcoli segreti, si tengono in piedi per effetto della lontananza. Il fidanzato o la fidanzata virtuale che si collega a Facebook è sempre lontano, risiede sempre in un posto dove incontrarsi e conoscersi di persona è difficile, difficilissimo. Proprio questa distanza apre il cuore e la tavolozza di emozioni affettuose. Più si è lontani e più si è idealizzati. Essere finalmente “ascoltati”, sentirsi dire che si è “unici” “belli”, e soprattutto “desiderati” fa rinascere. Quando poi sembra che tutto navighi e fili a gonfie vele, accade qualcosa al lontano spasimante: un ricovero in ospedale, un incidente, un problema accidentale economico, così c’è la prima richiesta di denaro, e siamo al famigerato “Love Bombing”.
Se il denaro viene concesso si è già con le spalle al muro, indifesi di reagire. Dalla prima richiesta ne arrivano altre, anche perché a quel punto è difficile scardinare emotivamente la pletora di buoni sentimenti, di racconti intimi, di anime gemelle. Inoltre più si paga e più si è al centro di nuovi sogni, di premure, attenzioni. La girandola, secondo gli psicologi che si occupano di conflitti sentimentali e famigliari, “euforizza” la vittima come se assumesse degli stupefacenti: le emozioni prendono il totale sopravvento sulla logica e raziocinio. La legge, in caso che c’è una denuncia, prevede un lasso di tempo di tre mesi dalla scoperta del raggiro, un periodo in cui si possono riprendere le facoltà decisionali e agire di conseguenza. A questo punto c’è da chiedersi, i truffati sono solo uomini e donne poco istruiti, magari soli e senza grandi ruoli sociali e affetti? Se si dice “Si” si da la risposta sbagliata, perché a rimanere intrappolati nella “Love Bombing”, ci sono manager, intellettuali, docenti universitari, dirigenti d’azienda, e anche si annoverano, psicologhe.
Finita l’infatuazione inizia il calcolo delle perdite economiche ed emotive. Allora si torna a ritroso nella mente a su ciò che è accaduto, e ci si accorge che la prima regola da osservare se proprio si vuole dare soldi a una persona distante, mai vista e incontrata di persona, bisogna avere delle cautele, fare delle verifiche, perché una volta trasferito il denaro non si rivedrà più. I consigli sono tanti e tutti utili, ma c’è una un elemento imponderabile, quello dell’animo umano, il cuore talvolta risponde solo al manzoniano “guazzabuglio di sentimenti”. Così anche se può destare sconcerto e ilarità, la testimonianza di un ex assessore donna in un comune Lombardo, lei racconta come abbia iniziato la relazione su Facebook, di tutti i patemi, gli slanci affettuosi, le belle parole ricevute, e le delusioni avute; eppure quell’amore virtuale pieno di premure era più bello di qualche galanteria vera fatta da uomini sfuggenti. Così l’assessore racconta con una vena di malinconia: “Il mio ‘innamorato’ mi aveva ridato la fiducia nelle sorprese che la vita può regalare. Riconosco che i mesi del corteggiamento sono stati tra i più belli della mia vita”.
Insomma per dirla come alcuni studi sulla longevità e affidamento verso gli altri illustrano. Che suonano così: avere fiducia negli antri può rivelarsi un azzardo, può portare a delusioni, ma il fidarsi è sempre positivo e allunga la vita, al contrario vivere assediato da diffidenze, rancori, astio, cattivi pensieri e conflitti, rende la vita modesta e vuota. Desiderare “l’uomo o la donna dei sogni”, allunga un po’ la vita.