Se, all’inizio di questa settimana, è stato Enrico Letta il protagonista di scelte che dovrebbero segnare una fase più lunga e incisiva nella costruzione di un PD profondamente rinnovato, questa seconda parte della settimana vedrà spostarsi l’attenzione dei cronisti politici su Giuseppe Conte, che proprio stasera dovrebbe illustrare agli eletti del M5S le sue idee ricostruttive di un movimento da tempo in crisi di identità e stremato dalla fuga di circa 100 tra deputati e senatori.
Non si conosce nulla della relazione che sarà svolta dall’ex presidente del Consiglio, al quale – lo ricordiamo- è stato proposto di assumere la guida del Movimento e di rilanciarne, su un quadro progettuale completamente nuovo, la capacità di iniziativa politica e di dialogo con la gente.
Stando ad alcune indiscrezioni Conte, che si è già visto con Letta, intenderebbe puntare su un sistema elettorale maggioritario e accreditare il Movimento come soggetto politico sostenitore e protagonista della transizione energetica, stimolando così un’attenzione nuova da parte dei vari movimenti ambientalisti, che in altri paesi europei hanno determinato i successi dei Verdi.
Quanto alle tradizioni del Movimento, nato nel segno di una contestazione totale al sistema politico tradizionale, Conte ne archivierebbe gli spunti più provocatori ed oltranzisti, ma allo stesso tempo ribadirebbe come il Movimento non potrà rinunciare a dare voce e rappresentanza alle persone semplici nella convinzione che la saggezza non sempre possa coniugarsi con il sussiego intellettualistico di vari soggetti politici.
Certamente, ci sarà un appello a troncare la stagione delle guerre interne tra le correnti, mentre sembrano da escludere, al momento, passi indietro sul limite sui due mandati per tutti gli eletti ribadito recentemente da Grillo.
L’interrogativo è se l’insieme di queste tesi possa riuscire a placare i malumori che serpeggiano o esplodono all’interno dei gruppi degli eletti, sui quali il no a deroghe sul limite dei mandati ha avuto l’effetto di una bomba.
Staremo a vedere come evolverà l’attenzione dell’elettorato verso il Movimento valutando come quanto sia difficile oggi pesare l’irritazione e la disperazione di operatori economici e di lavoratori dipendenti ormai con le spalle al muro per l’imperversare della pandemia.
Un’ ultima osservazione: questa è stata si la settimana di Letta e Conte ma per i credenti è la settimana Santa: quella dell’annuncio folgorante della Resurrezione di Cristo, nel cui segno ogni uomo è chiamato a rinascere nello spirito e nella dignità.