sabato, 16 Novembre, 2024
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Export lombardo in ripresa nel 4° trimestre, sfiora i 32 miliardi

MILANO (ITALPRESS) – Il 2020 si chiude complessivamente con una marcata contrazione dell'export lombardo (-10,6%) in linea con l'andamento nazionale (-9,7%), con intensità diverse a seconda dei settori: fra i comparti maggiormente colpiti si evidenziano l'abbigliamento (-19,7%), i mobili (-15,7%) e i mezzi di trasporto (-15,1%), con segno più invece le esportazioni di alimentari (+1,3%) e farmaceutico (+7,6%). Guardando ai mercati nel 2020, la riduzione delle esportazioni ha interessato tutti i Paesi: -10,6% verso l'Unione europea, -12,6% verso il Canada, -6,1% nei confronti degli Stati Uniti, -20,4% verso l'Asia Centrale su base annua. Ma nell'ultimo trimestre dell'anno, emerge dal focus congiunturale di Unioncamere Lombardia, arrivano alcuni segnali positivi con le esportazioni che sfiorano i 32 miliardi (dopo essere scese a 24 miliardi nel secondo trimestre) e registrano un incremento del 13,6% rispetto al trimestre precedente con, anche in questo caso, dinamiche estremamente diversificate a seconda dei settori e dei territori. (ITALPRESS) La seconda ondata della pandemia non ha fermato le attività produttive e la ripresa avviata nei mesi estivi che è proseguita, non solo in Italia ma anche all'estero, consentendo un ulteriore recupero degli scambi con l'estero. "Il 2020 chiude con una perdita del 10,6% in valore dell'export lombardo – commenta il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – ma nell'ultimo semestre la ripresa delle attività produttive e degli scambi commerciali hanno consentito un forte recupero che ha riportato il valore dell'export in linea con la media del 2019. La realtà lombarda rimane molto diversificata con settori e territori con andamenti molto differenti tra loro: dai risultati positivi di alimentari e prodotti farmaceutici, alla forte crisi di tessile, abbigliamento e calzature; Sondrio e Lodi sono i territori più resilienti". In Lombardia si osserva una ripresa dell'export a fine anno, in particolare per mezzi di trasporto (+13,2% tendenziale), prodotti alimentari (+3,1%), computer e apparecchi elettronici (+2,4%) e sostanze e prodotti chimici (+1,9%). Continuano invece a registrare forti perdite tendenziali i prodotti tessili, pelli e accessori (-16,6%), gli altri prodotti (-9,5%) e gli articoli farmaceutici (-7,8%). Complessivamente per il 2020 si registra, invece, una contrazione dei valori diffusa a quasi tutte le tipologie di prodotto con in positivo solo gli articoli farmaceutici (variazione annua +7,6%) e gli alimentari (+1,3%). Variazioni annue negative ma ancora contenute per i computer, apparecchi elettronici e ottici (-5,7%), le sostanze e prodotti chimici (-7,4%) e la gomma e le materie plastiche (-9,1%). Le contrazioni più consistenti riguardano prodotti tessili, pelli e accessori (-19,7%), l'aggregato degli altri prodotti (-15,7% in prevalenza mobili), i mezzi di trasporto (-15,1%), i metalli di base e prodotti in metallo (-13,2%) e macchinari ed apparecchi (-12,1%). Nonostante l'emergenza sanitaria abbia influito negativamente sull'economia mondiale anche nell'ultimo quarto dell'anno, gli scambi commerciali tra alcuni paesi si sono mantenuti dinamici, consentendo una svolta tendenziale positiva. Ciò nonostante le perdite per l'intero 2020 restano consistenti verso tutte le aree. L'export verso i paesi dell'Unione europea ha perso il 10,6%: hanno pesato molto la contrazione dei flussi verso Germania (-10,9%), Francia (-12,8%), Spagna (-12,7%) e Regno Unito (-14,5%). Svizzera (-4,8%), Russia (-15,3%) e Norvegia (-21,2%) determinano il risultato negativo per i paesi europei non UE (-7,4%). Forti contrazioni si registrano per l'export verso il Canada (-12,6%) e gli Stati Uniti (-6,1%) che portano l'export verso l'America settentrionale a ridursi del 6,8% rispetto al 2019. L'export verso l'Asia orientale (-8,7%) sconta le forti contrazioni dei flussi verso Hong Kong (-22,3%) e Giappone (-15,3%), mentre registra una perdita contenuta l'export verso la Cina (-0,5%). L'Asia centrale ha ridotto i valori del 20,4% con il maggior contributo negativo da parte dell'India (-19,9%). Il miglioramento del quadro congiunturale nell'ultimo trimestre del 2020 interessa tutte le province lombarde e sei di queste riescono a svoltare in positivo anche rispetto al 2019: Varese (+8,9%), Mantova (+8,6%), Lodi (+6,3%), Brescia (+5,3%), Monza e Brianza (+1,9%) e Lecco (+0,2%). Registrano ancora forti perdite tendenziali, invece: Pavia (-20,4%) Como (-8,9%) e Milano (-8,6%). Più contenute le contrazioni per Sondrio (-1,8%), Cremona (-1,4%) e Bergamo (-1,3%). Complessivamente il 2020 chiude in negativo per tutte le province tranne Sondrio (+0,2%). Il calo dell'export è a doppia cifra per Pavia (-15,7%), Como (-12,5%), Milano (-12,5%), Cremona (-11,9%) e Bergamo (-11,8%). Seguono Brescia (-9,3%), Lecco (-8,9%), Mantova (-7,6%), Varese (-7,3%), Monza e Brianza (-7,1%). Più contenuta la contrazione dell'export di Lodi (-3,9%). Anche le importazioni lombarde mostrano un miglioramento del quadro congiunturale a fine anno (+17,2%) e tornano sopra i 33 miliardi di Euro nel trimestre. La variazione tendenziale è ancora negativa (-2,8%), ma contenuta. Complessivamente il 2020 registra un calo delle importazioni lombarde in valore dell'11,0% fermandosi a 119 miliardi di euro contro i 134 miliardi importati negli anni precedenti. I risultati dei valori di import ed export portano ad un incremento del deficit commerciale della Lombardia nel quarto trimestre, che si attesta a 1,1 miliardi di euro. Complessivamente però il 2020 chiude con un saldo positivo di 81 miliardi di euro. (ITALPRESS). fsc/com 30-Mar-21 10:53

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