Roche ha confermato i risultati topline positivi del più grande studio condotto fino a questo momento che valuta un trattamento contro il COVID-19 in pazienti infetti non ospedalizzati. Lo studio di fase III sugli “outcome” in pazienti non ospedalizzati ad alto rischio con COVID-19 ha raggiunto il suo endpoint primario, dimostrando che il cocktail di anticorpi sperimentali di casirivimab e imdevimab ha ridotto il rischio di ospedalizzazione o morte del 70% rispetto al placebo.
Casirivimab e imdevimab hanno anche raggiunto tutti gli endpoint secondari chiave nello studio di fase III REGN-COV 2067, inclusa la capacita’ di ridurre la durata dei sintomi da 14 a 10 giorni (numeri mediani). Inoltre, uno studio complementare di fase II
(REGN-COV 20145) in pazienti non ospedalizzati sintomatici o asintomatici a basso rischio con COVID-19 ha mostrato riduzioni della carica virale significative e comparabili a dosi comprese tra 300 e 2.400 mg.
“I risultati mostrano l’importante beneficio medico che casirivimab e imdevimab possono fornire alle persone con COVID-19 riducendo significativamente il rischio di ospedalizzazione e morte”, ha affermato Levi Garraway, Chief Medical Officer e Head of Global Product di Roche Sviluppo. “Le nuove infezioni continuano ad aumentare a livello globale con oltre tre milioni di casi segnalati a partire dalla scorsa settimana, quindi questo cocktail di anticorpi sperimentali può offrire speranza come potenziale nuova terapia per i pazienti ad alto rischio, in particolare alla luce delle recenti prove che dimostrano che casirivimab e imdevimab insieme mantengono attività contro le principali varianti emergenti. Insieme al nostro partner Regeneron, siamo grati ai pazienti e agli sperimentatori che hanno partecipato agli studi clinici in corso e non vediamo l’ora di discutere il crescente corpo di evidenze con le autorità sanitarie e di portare il trattamento a quante più persone possibile”.