mercoledì, 20 Novembre, 2024
Società

L’importanza strategica dei cavi sottomarini  

L’evoluzione tecnologica e la diffusione di sistemi innovativi hanno indotto la maggior parte della popolazione mondiale ad impiegare determinati servizi, come internet ad esempio, senza riflettere su ciò che rende possibile il loro effettivo utilizzo. Siamo infatti abituati a “surfare” nella rete tra le miliardi di pagine web passando da un sito di acquisti online, ad una chat o ad un sito di informazione, solo attraverso un click.

L’intera infrastruttura che permette di connettere miliardi di persone nel mondo in pochi istanti è complessa e particolarmente delicata. Tra le varie componenti i cavi sottomarini risultano essere un fondamentale elemento molto spesso trascurato e poco conosciuto. Eppure, ad oggi, la questione relativa alla tutela dei cavi sottomarini rappresenta una grande preoccupazione per alcuni Stati impegnati nella protezione dei propri assets strategici.

cavi in fibra ottica sono depositati sui fondali marini dell’intero pianeta estendendosi, attualmente, per circa un milione di chilometri. Secondo i report più attendibili tali cavi trasportano, oltre al 97% dei dati intercontinentali permettendo ai vari continenti di “comunicare” tra di loro, anche trilioni di dollari di transazioni finanziarie al giorno. La rete di cavi è principalmente di proprietà privata e tra i più importanti soggetti che hanno investito in queste infrastrutture emergono sicuramente alcune rilevanti tech companies come Google, Facebook, Amazon e Microsoft.

L’ATTENZIONE DELLA MARINA BRITANNICA

Il valore tattico e strategico di questa infrastruttura è particolarmente importante tanto che l’Air Chief Marshal, Sir Stuart Peach dell’Aeronautica Militare del Regno Unito aveva rilasciato, già nel 2017, la seguente dichiarazione: “C’è un nuovo rischio per il nostro modo di vivere, che è la vulnerabilità dei cavi che attraversano i fondali marini. Potete immaginare uno scenario in cui questi cavi vengano tagliati o interrotti, il che avrebbe immediatamente e potenzialmente conseguenze catastrofiche sulla nostra economia e su altri modi di vivere”. In effetti, l’infrastruttura sottomarina rappresenta un’importante leva tecnologica ma anche geopolitica utilizzata nell’ambito della rinnovata conflittualità ibrida in corso tra vari Stati. Danneggiare uno di questi cavi potrebbe provocare conseguenze devastanti nell’ambito di un Paese che fonda la propria economia, industria e società in generale su piattaforme digitali a vantaggio di un competitor che dall’interruzione di un determinato servizio potrebbe trarre importanti benefici.

È proprio su tali basi che due giorni fa il governo britannico ha annunciato l’implementazione della flotta della propria Marina Militare, la Royal Navy, attraverso la costruzione di una nuova nave in grado di tutelare l’infrastruttura nazionale tra cui quella marina. L’annuncio arriva come anteprima del rilascio, lunedì prossimo, del Defence Command Paper, che fornirà maggiori dettagli per le forze armate relativi alle conclusioni      della revisione integrata della politica estera e di difesa del Regno Unito. Il Ministero della Difesa britannico ha infatti affermato che i cavi sottomarini sono “vitali per l’economia globale e le comunicazioni tra i governi” e sono a “rischio di sabotaggio” a causa della “guerra sottomarina”.

Come riportato dalla BBC la nave, definita Multi Role Ocean Surveillance, sarà dotata di sensori avanzati ed in grado di trasportare droni sottomarini autonomi in grado di raccogliere dati importanti. Il Ministero aggiunge inoltre che la nave sarà in grado di supportare altre operazioni della Marina comprese le operazioni nella zona artica ritenuta ormai di rilevanza strategica.

 

I RISCHI DEL SABOTAGGIO DEI CAVI

L’implementazione della Marina inglese risponde all’esigenza di tutelare l’infrastruttura in oggetto da possibili azioni aggressive poste in essere principalmente dalla Russia. Le intelligence USA e inglese hanno infatti evidenziato come i sottomarini russi agiscano con modalità aggressive nelle vicinanze dei cavi sottomarini posti nei fondali dell’Oceano Atlantico mentre il Ministero della Difesa ha dichiarato che l’eventuale sabotaggio dell’infrastruttura critica sottomarina rappresenti una minaccia esistenziale per il Regno Unito. La Russia, infatti, ha da tempo posto in essere operazioni navali “ambigue” nelle acque del Mare del Nord provocando la reazione del Regno Unito che monitora attentamente con la sua Marina le attività di Mosca.

La raccolta di informazioni attraverso operazioni di intelligence, infatti, può avvenire anche attraverso l’impiego di navi e sottomarini a ciò dedicati capaci di intercettare le informazioni che attraversano tali cavi. Il danneggiamento dell’infrastruttura sottomarina, invece, causerebbe importanti danni nelle telecomunicazioni tra alleati, con rilevanti conseguenze in diversi settori. Si configura così uno scenario di guerra ibrida in cui le azioni poste in essere rimangono al di sotto della soglia di un aperto conflitto armato. I rapporti tra Europa, Stati Uniti, Russia e Cina si fanno sempre più delicati e la partita si gioca anche sul piano informativo e delle nuove tecnologie. Non attribuire la giusta importanza a questi temi, anche in un’ottica di politica estera e di difesa nazionale, sarebbe un grave sbaglio per tutti i Paesi occidentali.

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