“L’UE programma il nuovo profilo del personale docente: entro il 2030 la professione dovrà cambiare faccia, invogliare i cittadini e ringiovanire gli organici. Il piano e’ contenuto nella Risoluzione del Consiglio europeo che conta di disegnare la nuova figura della professione dell’insegnante attraverso un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell’istruzione e oltre (2021-2030) 2021/C 66/01, ponendo le basi programmatiche che i vari Paesi dovranno recepire”. E’ quanto evidenzia l’Anief in una nota “Si afferma che è’ ‘necessario aumentare l’attrattività della professione di docente e rivalorizzarla; questo aspetto è sempre più importante in un momento in cui i paesi dell’UE si trovano ad affrontare carenze di docenti e l’invecchiamento del corpo docente. Si tratta di priorità strategiche a cui i vari Paesi europei dovranno uniformarsi per portare le strategie programmatiche all’attuazione entro il 2030, attraverso quindi un decennio di riforme. Tra i punti centrali del programma c’e’ il nuovo reclutamento, l’avanzamento di carriera, l’individuazione delle eccellenze, migliorare le condizioni di lavoro, ridurre lo stress da lavoro, promuovere il benessere dei docenti”, continua il sindacato.
Per Marcello Pacifico, presidente Anief: “L’Italia deve guardare all’Europa e non rimanere ferma sui suoi stereotipi superati.
Abbiamo percentuali risibili di docenti under 30 e altissime di docenti e Ata anziani: oltre 300 mila hanno più di 55 anni. Per attuare un turn over adeguato, allora va mandato in pensione tutto il personale che ha dai 62-63 anni, vanno introdotte quindi le assunzioni di chi ha dimostrato sul campo, per anni, di sapere svolgere la professione – continua Pacifico -: la strada e’ stata tracciata dalla stessa Unione europea con la Direttiva 70/99 della stessa Commissione UE che ha introdotto l’immissione in ruolo automatica di chi ha svolto 36 mesi. Come ribadito dal Comitato dei diritti sociali europei che, accogliendo il ricorso Anief n.
146/2017 sulla reiterazione dei contratti a termine, ha aperto la strada ai concorsi riservati per titoli e servizi. Il doppio canale di accesso è l’unico modo per abbattere la vergogna dei 250 mila contratti a tempo determinato sottoscritti ogni anno, anche assumendo da Gps, Gae e graduatorie d’istituto. In parallelo, si dovranno introdurre le nuove professionalità, come il ruolo della vice-dirigenza, anche per il personale Ata, finora approvate solo sulla carta. Largo anche a stipendi adeguati almeno all’inflazione e con salario minimo, riconoscendo quel rischio biologico che il Covid ha messo ancora più in evidenza”.