venerdì, 15 Novembre, 2024
Lavoro

Trasporti pubblici. Sciopero il 26 marzo. I sindacati: contratto e piano mobilità

Altro che tregua sindacale. Per i trasporti c’è fermento e prese di posizioni, contro “l’inerzia delle parti datoriali”, una situazione che giudicano di stallo e che va forzata con uno sciopero previsto per il 26 marzo.

L’obiettivo è riportare le controparti ad un tavolo di trattative, discutere delle proposte già avviate, ridare forza al trasporto pubblico locale, ed infine, bloccare la spirale di aggressioni al personale, spesso innescate da cittadini stufi dei disservizi.

“Abbiamo dovuto proclamare per il prossimo 26 marzo uno sciopero di 24 ore”, scrivono sul piede di guerra Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Fna, “vista l’inaccettabile inerzia delle parti datoriali Asstra, Agens e Anav che tengono completamente fermo il confronto per il rinnovo del contratto nazionale”. Le tensioni sono legate ai mancati accordi e riconoscimenti e alla situazione complessiva del settore del trasporto pubblico locale.

Nella loro presa di posizione i sindacati ricordano che “gli accordi propedeutici al rinnovo del contratto nazionale della Mobilità area attività ferroviarie, siano di stimolo per fare analoghi passi avanti per il ccnl degli autoferrotranvieri-internavigatori, scaduto il 31 dicembre 2017”. Un percorso che rimane in salita e con poco interesse delle associazioni datoriali a definire gli accordi.

“Il trasporto pubblico locale”, ricordano le organizzazioni sindacali, “è un settore che occupa più di 100 mila lavoratrici e lavoratori che non si sono mai fermati durante la pandemia, nemmeno nei mesi più duri del lockdown, e hanno sempre garantito il diritto alla mobilità delle persone”. Si tratta per i sindacati di seguire il lavoro già svolto dall’ex ministro de Micheli, dove ad esempio, di nette mano alla eccessiva frammentazione delle aziende.

“Il rinnovo contrattuale, quindi, è più che mai un loro diritto. Oltre a questo”, sottolineano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Fna, “confidiamo che il lavoro che la commissione di studio istituita dalla ministra De Micheli con un decreto ministeriale, proceda rapidamente con l’obiettivo di sanare tutte le criticità che rendono questo settore fragile, come ad esempio l’eccessiva frammentazione delle aziende”. I sindacati ricordano anche i numeri di questa frammentazione.

“Solo in Italia sono oltre un migliaio, mentre in altri Paesi ci sono player di livello nazionale che riescono a offrire un servizio di qualità più elevata”, spiegano i sindacati. C’è poi un aspetto nuovo e che non va più sottovalutato, ossia le frequenti aggressioni di cui è vittima il personale.

Altra emergenza da affrontare rapidamente”, sottolineano infine le organizzazioni sindacali, è quella delle aggressioni ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori che sono troppo spesso lasciati soli a fronteggiare la rabbia dei passeggeri, che non è mai giustificabile quando sfocia in violenza”.

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