Sono tanti i giovani meridionali che frequentano la prestigiosa università Luigi Bocconi di Milano, fiore all’occhiello della nostra alta formazione culturale che si colloca ai primi posti nei ranking internazionali degli atenei di qualità.
Nella cerimonia per i neo dottori svoltasi sabato , presieduta dal Magnifico Rettore prof. Giammario Verona, il privilegio di tenere il discorso è stato riservato al più giovane fra i “Coronati d’alloro” (110 e lode), Pasquale De Vito 21 anni di Torre Annunziata. Gli ho rivolto alcune domande.
“Neo” dott. De Vito, quale emozione hai provato nel rivolgertiai tuoi colleghi e al corpo docente?
Laurearsi è motivo di grande gioia per ogni studente; la laurea rappresenta il culmine di un percorso difficile ma soddisfacente ed un momento per riflettere sul significato e sull’importanza della cultura e dell’istruzione. Anche se svolta da remoto, questa cerimonia di laurea non ha un significato minore; è anzi prova della resilienza del nostro paese, delle nostre istituzioni e dei nostri giovani ed esserne partecipe è per me motivo di immensa gioia.
A chi va il tuo pensiero?
Alla mia famigli,a per avermi supportato durante questi anni ed avermi permesso di frequentare questo percorso di studi. Ogni anno numerose famiglie devono separarsi dai propri figli, spesso costretti a studiare o cercare lavoro lontani dalla propria terra. Per quanto la globalizzazione sia un fenomeno ormai inarrestabile ed anche auspicabile, spero che in futuro ogni giovane possa avere l’opportunità di realizzarsi nel proprio territorio senza dover abbandonare le proprie radici.
Ora che sei proiettato verso un promettente futuro, penserai alla tua terra, a farla crescere, a rilanciarla ? Quali idee suggeriresti per smuovere la stagnante economia campana ?
Sin da quando ho intrapreso questo percorso ho sempre desiderato, un giorno, di riuscire a lavorare e riavvicinarmi alla mia gente. Per quanto cinico, trovo giusto ricordare che la salute di un territorio si misura anche nella salute delle proprie imprese e, ad oggi, anche a causa del momento critico che l’intero paese sta vivendo, le imprese meridionali e campane si stanno indebolendo sempre più, schiacciate dalla competizione globale e dalla crisi economica. Ciò che mi auguro, e che umilmente suggerisco alla nostra classe politica, è di utilizzare gli enormi flussi di denaro stanziati dalla UE per la ripresa non solo in manovre assistenzialistiche ma anche in progetti strategici a lungo termine, infrastrutture, istruzione e sostegno alle piccole e medie imprese locali. Solo facendo così possiamo rilanciare e riportare l’economia meridionale ai livelli che un territorio come il nostro merita.
Quali sono i tuoi obiettivi immediati e futuri ?
Al momento sono concentrato su un nuovo percorso di studi specialistico in lingua inglese che spero di completare con gli stessi risultati ottenuti nel mio percorso triennale. Nel mio discorso ai colleghi ho avuto l’opportunità di evidenziare l’incertezza che ormai regna sovrana nel mondo del lavoro in questo periodo; il mio obiettivo, dunque, è quello di trarre il meglio da ogni esperienza ed opportunità che mi verranno concesse una volta terminati gli studi.