venerdì, 22 Novembre, 2024
Politica

Se la destra sorpassa il Pd

Una beffa del destino: i 100 anni della fondazione del Pci coincidono con l’imminente sorpasso di Fratelli d’Italia sul Pd erede di una lunga e travagliata vicenda politica.

Secondo gli ultimi sondaggi, solo due punti percentuali separano il partito in forte ascesa di Giorgia Meloni da quello in “stagnazione” di Zingaretti.

Non è una notizia confortante per la sinistra italiana, divisa in mille rivoli e non del tutto consapevole della gravità del suo declino.

Sulla carta, la sinistra nel suo complesso ha un consenso che i sondaggi danno intorno al 34,1%, sommando: 18,8 (PD) 4,3 (Azione) 4 (Sinistra Italia/MPD art.1) 3,1 (Italia Viva) 2,1 (+ Europa) 1,8 (Verdi). Ma le sei forze politiche che gravitano in quest’area sono tra loro litigiose, in perenne e insanabile dissidio.

D’altronde, la storia della sinistra italiana è fatta di continue scissioni: quella del congresso di Livorno (1921) che diede i natali al Pci;  quella di Palazzo Barberini (1947) quando Saragat c fondò i socialdemocratici; quella che diede origine al Psiup (1964) che poi riconfluì nel Pci (1972) lasciando fuori il gruppo di Vittorio Foa che formò il Pdup; quella (1969)  del Partito Socialista unificato -Psu- da cui nacque il Psdi; quella (1991) che staccò dal Pds di Achille Occhetto  la frangia guidata da Cossutta e Libertini che fondarono il Movimento per la Rifondazione Comunista; quella (1995) con cui si staccarono i Comunisti unitari di Lucio Magri e Famiano Crucianelli; quella (1998) che spaccò Rifondazione comunista di Bertinotti e vide un nuovo soggetto il Pdci di Diliberto e Rizzo. Le ricomposizioni sono state poche: I democratici di Sinistra di D’Alema, Veltroni e Fassino (1998) aprirono le porte ai Cristiano sociali; poi spuntano i Democratici di Parisi (1999) in cui confluirono l’Ulivo prodiano, l ‘Italia dei Valori di Di Pietro, la Rete di Leoluca Orlando; Contro il governo Prodi si misero insieme (2006) fuoriusciti di Rifondazione nel Partito comunista dei lavoratori di Marco Ferrando. Il Veltroni (2007) provò la fusione fredda tra Ds e Margherita di Rutelli nel nuovo PD. Ma questa aggregazione provocò la scissione (2007) di Salvi, Mussi e Angius che fondarono Sinistra democratica. Poi (2008) vide la luce un rassemblement denominato Sinistra Arcobaleno e un anno dopo (2009) Niki Vendola battezzò Sinistra ecologia e libertà. Ma non finisce qui: Rutelli (2009) abbandonò il Pd e partorì Alleanza per l’Italia; Antonio Ingroia (2012) inventò Rivoluzione civile; Beppe Civati (2015) sbatté la porta a Renzi e diede vita a “Possibile” insieme a Fassina. Contro Renzi, Bersani e Speranza creano (2015) Mdp Articolo 1. Alle ultime politiche (2018) gli antirenziani si misero insieme in Liberi e Uguali. Il resto è cronaca recente Calenda (2019) abbandona Zingaretti e avvia Azione poi Renzi mette la parola fine (2019) e tira fuori dal cappello Italia Viva.

Questa è la storia squinternata della sinistra italiana… Una sequela di fratture ricomponibili solo in modo forzato con una tagliola del 7% come soglia di sbarramento in una legge elettorale proporzionale o con l’introduzione del doppio turno alla francese.

Intanto il Pd non può restare a leccarsi le ferite e immaginando, wishful thinking, di cannibalizzare parte del Movimento 5 Stelle comportandosi come una grande cellula eucariote che ingloba una piccola cellula procariote.

Il sorpasso possibile della destra dovrebbe far squillare un campanello d’allarme e svegliare il Pd dal torpore in cui è caduto.  Serve un forte cambiamento generazionale, di classe dirigente, di linguaggi, di simboli e si visione politica per evitare che la prossima scissione sia simile a quella dell’atomo.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Fisco, una riforma equa per sostenere la crescita

Giampiero Catone

De Luca insulta Giorgia però ce l’ha con Elly “Ma qui si esagera…”

Giuseppe Mazzei

Quali riforme nei prossimi tre anni

Giuseppe Mazzei

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.