0
epa09018604 Italian Prime Minister Mario Draghi (Up-Center), during his address to the Senate ahead of a confidence vote, in Rome, Italy, 17 February 2021. The new government will face vote of confidence in the Senate on 17 February and later another vote in the lower chamber on 18 February. Draghi and his new cabinet were sworn in before President Sergio Mattarella on 13 February 2021. EPA/SENATE PRESS OFFICE HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Il dissenso sguaiato dei 5 Stelle  

giovedì, 18 Febbraio 2021
1 minuto di lettura

Nel dibattito sulla fiducia al Governo Draghi, ieri sera al Senato 15 parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno espresso, in dissenso dal loro gruppo, il rifiuto a sostenere il nuovo Esecutivo.

L’opposizione in democrazia è sale della terra. Anche un governo di unità nazionale in una situazione d’emergenza può trarre vantaggio da un’opposizione seria e concreta. A condizione che i No siano sostenuti da argomenti e non da slogan. Se il governo illustra una serie di misure e chi si oppone spiega perchè esse non funzionano e ne propone altre, concrete e circostanziate, ben venga l’opposizione. Ma ieri sera non abbiamo ascoltato nessun argomento, nessuna critica razionale e precisa al discorso programmatico di Draghi. Solo chiacchiere e invettive

I dissidenti dei 5 Stelle sono tornati nella polverosa soffitta e, tra ragnatele  e tarli, hanno ritirato fuori un armamentario fatto di slogan, frasi ad effetto, vecchie litanie populiste, anticapitaliste e antieuropee, a volte perfino offensive sul piano personale. Come se Draghi fosse un pericoloso sicario inviato da chissachi a strangolare l’Italia e non la personalità di maggiore prestigio mondiale  del nostro Paese.

Sinceramente uno spettacolo deludente, a tratti desolante, offensivo per l’immagine del parlamento italiano.

È andato in scena il peggio di quello che il Movimento 5 stelle negli passati aveva esibito e da cui gran parte del gruppo dirigente da tempo ha preso le distanze ma è stato comunque un momento di chiarezza.

È ora evidente a tutti che una parte minoritaria di quel che resta del Movimento non vuole fare nessun passo avanti verso quella maturazione auspicata anche  dal nostro giornale. Nostalgici della “comfort zone“, con cui hanno conquistato un facile consenso e su cui si sono adagiati, senza provare misurarsi con la realtà.

Troppo comodo gridare sempre “al lupo al lupo”, proporsi come duri e puri che, rifiutare di esaminare i problemi senza i paraocchi dei pregiudizi, predicare soluzioni ridicole.

Il rifiuto della realtà è il peggior tradimento che i politici possano consumare a danno dei loro elettori. I 15 pentastellati ieri non hanno reso un buon servizio a coloro che li hanno votati e che sono stanchi di sentirsi propinare la solita parole minestra riscaldata senza mai un’idea nuova e praticabile. Il Movimento 5 Stelle ha tutto da guadagnare se si libera della zavorra che lo farebbe ripiombare in un passato poco glorioso.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti

Il Tar Calabria giudice del conflitto fra Stato e Regione

I fatti sono fin troppo noti, ma vale la pena…

Forum internazionale Confcommercio. Sangalli: ripresa da costruire. Con il Governo, sfide straordinarie

Progetti, idee e aiuti. Tutto quello che serve alle imprese…