La riforma degli ammortizzatori sociali, che attui un sistema universale di copertura, il rilancio dell’occupazione a partire da donne e giovani. Sono le priorità che, assieme agli indennizzi, al sostegno per le imprese e lavoratori, il Ristori 5; sono state messe in agenda nei primi incontri con il neo ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Le indicazioni sul cosa fare sono arrivate da più associazioni di categoria e dai sindacati che hanno sollecitato il Governo ad affrontare le questioni più urgenti, dal capitolo ammortizzatori sociali ai nuovi ristori. Situazioni complesse a cui si aggiungono tensioni politiche, come nel caso dell’ultimo stop all’avvio della stagione sciistica, la cui riapertura attesa per il 15 febbraio nelle regioni gialle è stata invece rinviata al prossimo 5 marzo. Da definire, inoltre, insieme al ministro Orlando il prolungamento della cig Covid, ora gratuita per le imprese.
Punti destinati a confluire nell’atteso prossimo decreto Ristori 5 che sarà definito nei prossimi giorni. Un pacchetto su cui aveva già lavorato l’ex ministra Nunzia Catalfo, in questa bozza erano previsti la proroga della cig (ulteriori 8 settimane di cigo e 26 settimane di cig in deroga e assegno ordinario da utilizzare entro il 31 dicembre 2021), gli aiuti agli autonomi e professionisti con un fondo di 1.5 miliardi di euro per l’esonero dei pagamenti dei contributi previdenziali. Nella bozza c’era un’ulteriore indennità di 3 mila euro per i lavoratori dello spettacolo, stagionali e autonomi privi di partita Iva, insieme ai ristori in senso stretto.
Confcommercio e Confturismo nell’incontrò con Orlando, hanno sollecitato la richiesta di nuovi indennizzi, insieme al più generale sostegno per le imprese e i lavoratori. L’esecutivo Draghi ha assicurato l’impegno a compensare “al più presto” gli operatori del settore con adeguati ristori. Il nuovo decreto Ristori 5 può contare su un fondo di 32 miliardi, dopo l’ultimo scostamento di bilancio autorizzato dal Parlamento a metà gennaio.
Sul fronte lavoro Andrea Orlando, che ha già avviato il giro di incontri con le parti sociali aprendo il confronto con Cgil, Cisl e Uil, sul nodo dei licenziamenti.
Martedì sera il dialogo si è esteso a Confcommercio, Confindustria, Confapi, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, Cna ad Alleanza delle cooperative. Sul tavolo numerose priorità, la riforma degli ammortizzatori sociali, e il rilancio dell’occupazione, a partire da donne e giovani. Con una attenzione particolare alle fasce più deboli. La crisi economica innescata dalla pandemia ha infatti colpito soprattutto i lavoratori con posizioni precarie e meno protette dal sistema di ammortizzatori sociali, con potenziali conseguenze negative sulle disuguaglianze, afferma anche la Banca d’Italia in uno dei suoi Working paper.