mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Salute

Centralizzare il Sistema Sanitario Nazionale

“Il ritorno ad un sistema centralizzato della sanità pubblica renderebbe più agevole la fase della gestione e quella dei relativi controlli e, di fatto, metterebbe i cittadini sullo stesso piano di fronte alla malattia”. A parlare è Giuseppe Alviti, responsabile Diritto alla Salute della Federazione Italiana Lavoratori.

Come organizzazione che tutela i lavoratori e gli utenti quale è il vostro giudizio complessivo sul Sistema Sanitario Nazionale?
“La situazione deficitaria e fallimentare del Servizio Sanitario Nazionale è sotto gli occhi di tutti. Basta pensare, tanto per fare qualche esempio, alla condizione in cui versano i malati psicologici psichiatrici che hanno bisogno di assistenza e di cure ed al fenomeno, tristemente noto, delle liste di attesa. In alcune regioni per una visita oculistica bisogna aspettare anche sei mesi. Noi della Federazione Italiana Lavoratori ci battiamo da tempo per far sì che questo scempio abbia fine. In più occasioni, peraltro, abbiamo richiesto al ministro in carica di intervenire in favore delle fasce più deboli della popolazione. La salute è un diritto fondamentale dell’individuo e deve essere garantito in maniera adeguata”.

Cosa pensate delle nomine dei dg delle Asl gestite dalla politica regionale?
“La politica regionale deve restare fuori dalle nomine dei dirigenti sanitari. In questo caso, visto che parliamo di professionalità che hanno a che fare con il bene fondamentale della salute dei cittadini, è bene che l’unico criterio valido sia quello della meritocrazia. Mi rendo conto, però, che si tratta di una parola abbastanza in disuso nel nostro Paese. Eppure qui si gioca una sfida centrale: solo le nomine di persone di un certo livello con carisma e con un curriculum riscontrabile sul campo, possono invertire la rotta. Poi non ci lamentiamo se i nostri migliori cervelli nel campo della medicina o della ricerca scappano all’estero…”.

Siete favorevoli o contrari ad un ritorno ad un sistema centralizzato, limitando le prerogative delle Regioni?
“Assolutamente favorevoli. Il ritorno ad un sistema centralizzato della sanità renderebbe più agevole la fase della gestione e quella dei relativi controlli e, di fatto, metterebbe i cittadini sullo stesso piano di fronte alla malattia”.

La cosiddetta “malasanità” dipende solo dagli errori dei medici?
“Chi pensa questo dimostra, a mio modesto parere, di non avere compreso la portata del problema. È vero, parliamo di uomini e l’errore può essere commesso da chiunque. Ma, in genere, dietro un caso, al di là delle responsabilità dei singoli, vi sono delle colpe che risalgono ai vertici della catena di comando. Ecco perché le strutture sanitarie pubbliche vanno gestite da manager all’altezza del loro ruolo, capaci di imporre elevati standard di qualità delle prestazioni, senza mai perdere di vista il budget e il confort del paziente”.

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