domenica, 17 Novembre, 2024
Attualità

Intermarine e Marina Italiana studiano l’ammodernamento della flotta a disposizione

Intermarine, società appartenente al Gruppo Industriale Immsi (IMS.MI), ha sottoscritto il contratto per lo studio di “Riduzione del rischio e definizione del progetto di Unità Cacciamine di Nuova Generazione (CNG)” per la Marina Militare Italiana.

Il contratto si inquadra nell’ambito dei programmi di ammodernamento della flotta di navi di Contromisure Mine della Marina Italiana, che prevedono, anche secondo quanto esposto nei Documenti Programmatici Pluriennali della Difesa degli ultimi due anni, la realizzazione nei prossimi anni di 12 nuove Unità destinate a sostituire i 4 cacciamine Classe Lerici e gli 8 cacciamine Classe Gaeta.

Le nuove unità verranno prodotte in 2 versioni, entrambe caratterizzate dall’invarianza della tecnologia costruttiva rispetto alle navi attuali (ossia struttura realizzata in materiale composito, con scafo in vetroresina ad altissimo spessore ed assenza di ossature di rinforzo) ma di dimensioni ben maggiori.
Una prima versione, denominata “Costiera” e con lunghezza intorno ai 60 metri, costituirà la naturale evoluzione delle navi attualmente in servizio, e si caratterizzerà non solo per le maggiori dimensioni e prestazioni, ma anche per l’integrazione di diversi sistemi “Unmanned” (sia di superficie che subacquei), in linea con le nuove tendenze nel settore.

La seconda versione, denominata “d’Altura” e con lunghezza intorno agli 80 metri, alla luce del livello capacitivo richiesto rappresenterà un salto generazionale per il quale non sussistono solidi riferimenti progettuali nel panorama nazionale e mondiale, non solo in termini dimensionali ma anche prestazionali, con adozione di nuove soluzioni propulsive e di un ampio ventaglio di veicoli e mezzi autonomi.
Lo studio commissionato ad Intermarine avrà l’obiettivo di identificare tra le diverse soluzioni propulsive oggi ipotizzate quella più idonea ad equipaggiare le nuove Unità, in particolar modo la versione “d’Altura”: sulla base di considerazioni di efficacia, costo e rispetto ambientale la Marina Italiana sceglierà quella ritenuta più idonea sulla cui base sviluppare – in una seconda fase dello studio – il progetto di base, preliminare all’attivazione del futuro programma di produzione.

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