Aumentano i casi di tumore in Italia con 377.000 nuove diagnosi nell’ultimo anno, ma e aumenta il numero di persone guarite. La prevenzione, però, rimane la difesa e la cura più efficace, soprattutto in tempo di pandemia. È il messaggio che hanno raccolto i 1.000 studenti collegati in rete per l’evento formativo del progetto Fattore J, ideato in occasione della Giornata mondiale contro il cancro. Fattore J, il programma promosso da Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, patrocinato dall’Istituto Superiore di Sanità, sta raggiungendo 100mila giovani tra i 14 e i 18 anni appartenenti alla cosiddetta Generazione Z per sensibilizzarli all’inclusione, all’empatia e al rispetto verso le persone in situazioni di grave disagio o affette da malattie.
“Quando mi fu diagnosticato il linfoma – ha dichiarato Laura Tramuto, giovane paziente dell’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma (AIL) – neanche sapevo cosa fosse, ma una volta capito che si trattava di un tumore del sangue ricordo che pensai che per me la parola “tumore” significava morte. Fu un fulmine a ciel sereno, i miei cari e io avremmo voluto essere più preparati. In quel momento, e in ogni fase della terapia, il supporto di AIL, che non ci ha fatto mai sentire soli, fu importantissimo. Oggi conosco l’importanza di parlarne sempre per affrontare meglio il percorso, anche con un sorriso, ed è per questo che penso sia così importante raccontare la mia esperienza ai ragazzi”.
Una testimonianza forte, in sintonia con lo slogan della campagna triennale “I am and I will” (“Io sono e Io faro'”) promosso dall’Unione internazionale contro il cancro (Uicc) e dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
“In Italia nel 2020 sono stati diagnosticati 377.000 nuovi casi di tumori – ha ricordato Giordano Beretta, Presidente nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia medica (AIOM) -. I miglioramenti terapeutici consentono una probabilità di sopravvivenza a 5 anni di circa il 60% dei pazienti che sviluppano tali patologie, ma ci sono ancora tumori in cui la sopravvivenza è molto limitata. I corretti stili di vita, quali astensione dal fumo, dieta equilibrata, mantenimento del peso corporeo e attività fisica regolare, potrebbero essere in grado di evitare l’insorgenza di circa il 40% dei casi, con efficacia quindi rilevante e con costi irrisori per il Sistema Sanitario. In particolare, nel caso dell’astensione dal fumo potrebbe essere evitato quasi il 90% dei tumori del polmone, patologia nella quale la sopravvivenza a 5 anni è ancora molto bassa”.
“Seguire corretti stili di vita e conoscere il proprio stato di salute, attraverso regolari visite di controllo, sono fattori fondamentali per aiutare a prevenire patologie come quelle onco-ematologiche. La ricerca scientifica sta facendo passi da gigante per offrire nuove prospettive di cura e una migliore qualità della vita alle persone che hanno ricevuto una diagnosi di tumore, ma il contributo di tutti attraverso una corretta informazione e prevenzione è decisivo per ridurre l’impatto di queste patologie e ottenere sempre più vittorie contro il cancro” ha spiegato Loredana Bergamini, Direttore Medico di Janssen Italia.