“Il fenomeno dei padri separati che vivono per strada è, purtroppo, più frequente di quanto si possa pensare”. A parlare è l’avvocato Mariarosaria Della Corte, esperta matrimonialista, nonché relatrice in numerosi convegni dell’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani).
Avvocato Della Corte come si diventa e che cosa fa un “avvocato dei papà separati”?
“L’avvocato dei padri separati è ovviamente un professionista esperto in diritto di famiglia, il cui compito consiste nel tutelare le parti deboli. In questo contesto rientrano anche i padri separati, la cui posizione, dal punto di vista processuale, è più difficoltosa da sostenere, in quanto, come è noto, devono quasi sempre abbandonare la casa coniugale che, di norma, viene affidata all’altro coniuge, continuare a pagare il mutuo, ecc. Questo crea non pochi problemi se la separazione colpisce una famiglia a basso reddito, perché in questo caso, pur di pagare gli oneri di mantenimento, il papà si può ritrovare a vivere nella indigenza più totale”.
Infatti le cronache sono piene di casi del genere…
“Se ci sono le condizioni i papà separati tornano nelle famiglie d’origine. Non sempre questo è possibile. In tal caso si dovrebbe intervenire in altro modo. Fa rabbia, quando di leggono certe storie sui giornali, che uno Stato assistenzialista come il nostro non riponga attenzione ai problemi dei padri separati. Solo poche Regioni si sono attivate prevedendo le cosiddette “case dei papà” che, in qualche caso, sono gestite da organizzazioni come la Caritas o da Onlus private che hanno i fondi necessari per poter svolgere un’opera assistenziale di questo tipo”.
Avvocato come si possono mettere su un piano di parità i due ex coniugi?
“Innanzi tutto prevedendo maggiori tempi di permanenza con il genitore non affidatario. Come avvocati siamo impegnati quotidianamente nelle aule di giustizia per fare comprendere ai magistrati che il mito della unità della famiglia è tramontato e che i figli devo passare più tempo con entrambi i genitori”.
Come sa, alla ripresa delle attività parlamentare, il disegno di legge Pillon sarà accorpato con gli altri ddl presentati per farne un testo omogeneo. Cosa pensa delle misure in esame?
“Conosco bene il percorso del ddl, perché sono stata audita in Commissione tra febbraio e marzo. Il ddl va nella direzione della abolizione dell’assegno di mantenimento, prevedendo, però, il pagamento diretto da parte dei genitori delle spese. In pratica la individuazione dei costi da sostenere nell’interesse dei figli deve avvenire per capitoli di spesa, il che significa che i genitori devono stilare un elenco preciso e dividersi i pagamenti. Ovviamente alla base di tutto ci deve essere una piena cooperazione da parte degli ex coniugi”.