venerdì, 15 Novembre, 2024
Società

I giovani non sono stupidi, al tempo giusto chiederanno il conto

Sembra che sono distratti, fanno finta di non comprendere, guardano e osservano ma sanno bene come ci si organizza per fare udire la loro voce di libertà che spezza le inaudibili trame di palazzi e le anguste vie delle trattative dell’apparenza. I giovani non amano le mezze misure e dal modo di agire comprendono subite se tu sei credibile oppure hai già preso le distanze dalla loro quotidianità facendo finta di essergli “amico” mentre li hai venduti con nulla.

In questi giorni di danza dei colori dove il “tutti a casa” e poi esci a metà, lo stato d’animo di tanti – specie dei nostri adolescenti e giovani – è esasperato. La vita sembra strappata, priva di colori e di emozioni, rubata dalla linfa vitale che sa di creatività e di armonia. Lo scenario politico fa acqua da tutte le parti, vergognosamente deprime la demagogica sterile e meschina, e nessuno rivolge lo sguardo ai disperati, ai padri senza lavoro, alle mamme sole, a chi non ha dove chiedere un pezzo di pane e non gli e ne frega niente della didattica o in presenza o a distanza. Anche in presenza si può essere distanti dai pianti dei giovani studenti e viceversa, fare sentire la propria vicinanza anche dietro uno schermo di “pc”. Credo che siamo al bivio: non si gioca con il futuro dei giovani, con le loro speranze e i loro sogni, con le promesse che non hanno le rotelle come i banchi anti/covid. Bisogna fare presto, bisogna che il popolo ci sia e che faccia sentire il suo ruolo decisivo per una svolta che è necessaria senza stare a guardare e attendere i decreti che uccidono psicologicamente e umanamente.

Bisogna ritornare uomini e donne della strada, guardare i bisogni dei poveri più poveri e principalmente affiancare il cammino di tanti bambini, adolescenti e giovani verso prospettive dove l’armonia superi l’odio partitico che non è linguaggio di democrazia ma di altro.

Che i giovani rimangano solari, coraggiosi e riprendano il diritto di parola: parale che come pietre d’inciampo vengano poste sul cammino dei benpensanti che non sempre hanno l’umiltà dell’azione e la coerenza credibile del fare. Tanto in un momento in cui i teatri e i cinema sono chiusi qualcuno deve pur pensare a fare l’attore. Ma adesso basta. È giunta l’ora di voltare pagina. E i giovani non possono più aspettare. Qui è in ballo la vita… e la vita è un dono da tutelare e salvaguardare.

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