“Una forbice che in assenza di un’adeguata pianificazione sarà destinata ad allargarsi sempre di più a danno della coesione nazionale. Pesano decenni di sperperi, mancati investimenti, e politiche sbagliate fondate sull’assistenzialismo. È necessario, in primis, un cambiamento di paradigma che punti a valorizzare le immense potenzialità e l’enorme giacimento di risorse che il Mezzogiorno è in grado di offrire, colmando lacune e criticità che si trascinano ormai da tempo. Fra le priorità su cui sarebbe auspicabile concentrare gli interventi, il settore della logistica riveste un ruolo fondamentale”. Così il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone. “Il potenziamento e la modernizzazione del nostro sistema portuale, consentirebbe di sfruttare al meglio la posizione strategica dell’Italia, vero e proprio hub naturale del Mediterraneo”, aggiunge.
“Un’occasione unica per integrare la rete logistica nazionale e favorire, così, non soltanto gli scambi delle merci ma anche il comparto turistico. È indispensabile sostenere mediante incentivi, agevolazioni fiscali e ingenti investimenti, la realizzazione di quelle piccole, medie e grandi opere funzionali a colmare il gap Nord-Sud. In tale prospettiva, il Recovery Plan è un’opportunità che non possiamo permetterci di perdere per incoraggiare l’occupazione e la competitività delle aree meridionali a vantaggio dell’intero sistema Italia”, conclude Capone.