A novembre l’Istat stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca del 2,0% rispetto al mese precedente e aumenti del 3,8% nella media del trimestre settembre-novembre rispetto al trimestre luglio-agosto. Anche gli ordinativi destagionalizzati registrano un calo su base mensile e un incremento su base trimestrale; in particolare la riduzione rispetto a ottobre si attesta all’1,3%, mentre l’incremento della media degli ultimi tre mesi rispetto ai tre mesi precedenti e’ pari al 5,1%. La dinamica congiunturale del fatturato riflette un calo del 2,5% per il mercato interno e una flessione dell’1,0% per quello estero. Per gli ordinativi, invece, la diminuzione e’ sintesi di una contrazione delle commesse provenienti dal mercato interno (-3,8%) e di una crescita di quelle provenienti dall’estero (+2,5%).
Con riferimento agli indici destagionalizzati dei raggruppamenti principali di industrie, a novembre solo i beni intermedi segnano un aumento congiunturale dello 0,8%; i beni strumentali e i beni di consumo registrano un calo di entita’ pressoche’ analoga (-2,5% i primi e -2,6% i secondi); l’energia continua a contrarsi in maniera significativa (-14,2%). Corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 4,6%, con cali di ampiezza simile per i due mercati: -4,5% quello interno e -4,9% quello estero. Con riferimento al comparto manufatturiero, le altre industrie manifatturiere e la metallurgia registrano la crescita tendenziale piu’ rilevante (+4,8% le prime e +4,5% la seconda), mentre l’industria tessile e dell’abbigliamento e il settore della raffinazione del petrolio continuano a segnare le peggiori performance (-21,7% e -39,2% rispettivamente).
In termini tendenziali l’indice grezzo degli ordinativi aumenta del 5,3%, con risultati positivi su entrambi i mercati (+3,4% quello interno e +7,9% quello estero). La maggiore crescita tendenziale si registra nel settore dei computer e dell’elettronica (+38,5%) e nel comparto dei mezzi di trasporto (+22,6%), mentre i risultati peggiori si rilevano per i macchinari e le attrezzature (-5,3%) e nell’industria industria tessile e dell’abbigliamento (-13,1%).