La fertilità femminile subisce un calo con l’avanzare dell’età. La crioconservazione degli ovociti è una procedura standardizzata utile ed importante, in quanto consente a tutte le donne di rinviare il progetto di avere un figlio senza preoccuparsi del declino della fertilità legato all’età e alle pazienti oncologiche di pensare a una gravidanza una volta concluse le terapie. Mario Mignini Renzini, Direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia e Responsabile del Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi degli Istituti Clinici Zucchi di Monza, del Gruppo San Donato, sottolinea l’importanza di superare i timori legati al contagio da Covid-19 e proseguire i trattamenti volti a conservare la fertilità, per dare una speranza al sogno di genitorialità futura: “Le preoccupazioni legate alla situazione che stiamo vivendo sono comprensibili, ma è importante ricordare ai pazienti che, nel trattamento di alcune patologie e problematiche, la tempistica gioca un ruolo fondamentale e continuare i trattamenti anche in questo periodo può fare la differenza”.
“Nell’ambito delle problematiche legate alla sterilità e alla conservazione della fertilità – prosegue – vi sono situazioni e percorsi che possono essere momentaneamente interrotti e altri che invece non possono essere rimandati, ma richiedono il ricorso a visite e trattamenti tempestivi. Per i pazienti oncologici, ad esempio, è fondamentale iniziare o continuare le terapie, nonostante l’emergenza, e allo stesso tempo assicurarsi la possibilità di preservare la propria fertilità e pensare al concepimento una volta concluse le terapie”. “La terapia della sterilità – aggiunge Mario Mignini Renzini – è considerata un diritto delle coppie con problematiche riproduttive e ritardi eccessivi nel ricorso alle tecniche di preservazione della fertilità possono diminuire significativamente le possibilità di successo. Presso il Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi i trattamenti per la preservazione della fertilità restano attivi anche in questo momento. La vitrificazione – tecnica che consente di congelare gli ovociti ed utilizzarli in un secondo momento – è una notevole opportunità per le donne che desiderano preservare la loro fertilità e riservarsi la possibilità di realizzare il sogno di una gravidanza quando si sentiranno pronte”.
“In ambito oncologico – aggiunge ancora – è importante offrire tempestivamente la preservazione della fertilità mediante la vitrificazione degli ovociti di donne con diagnosi di neoplasie maligne le cui terapie possono portare a una riduzione della capacità riproduttiva. Presso Biogenesi il processo di crioconservazione di ovociti ed embrioni viene effettuato mediante l’impiego della vitrificazione automatizzata, che permette di ottenere un miglior controllo su tutte le variabili coinvolte nella metodica, cruciali per assicurare la standardizzazione dei risultati”.