“Da anni, autorevoli Istituzioni dello Stato certificano l’enorme evasione fiscale del nostro Paese. Da ultimo, oggi, Bankitalia afferma che sono stati evasi 38 miliardi di Irpef nel 2018, prevalentemente da parte del lavoro autonomo.
Se le più importanti Istituzioni del Paese fanno queste affermazioni, è evidente che l’attività di contrasto all’evasione non funzioni, per questo, la Uil ritiene necessario realizzare una svolta politica per combattere il male assoluto della società italiana, rappresentato dall’evasione”.
Lo afferma Domenico Proietti, segretario confederale della Uil. “L’auspicata riforma del fisco deve partire dal contrasto efficace di questo fenomeno, altrimenti rischia di essere velleitaria e iniqua”, aggiunge.
“Occorre istituire un’authority nazionale anti-evasione, rendere automatico l’incrocio delle banche dati di tutte le amministrazioni pubbliche, estendere la ritenuta alla fonte anche per i redditi da lavoro autonomo, incrementare il numero dei controlli, ampliare il contrasto di interessi per i servizi alle famiglie.
Sono questi – conclude Proietti – gli interventi da realizzare, in caso contrario, le periodiche certificazioni dell’evasione fiscale, da parte degli enti pubblici, finiscono con l’unire la beffa al danno subito dai contribuenti onesti”.