Le conseguenze finanziarie di lunga durata del super accordo appena siglato tra Unione Europea e Cina, potrebbero essere enormi. Le basi per pensarlo ci sono tutte.
Bruxelles e Pechino hanno siglato da qualche giorno un accordo sugli investimenti che renderà ancor più interconnessi i due blocchi economici e potrebbe gettare le basi per nuove trattative Per adesso le uniche critiche che si sono alzate da una parte dell’opinione pubblica riguardano le violazioni dei diritti umani in Cina; malumori anche dal presidente eletto USA Joe Biden.
L’Unione Europea e la Cina hanno annunciato nei giorni scorsi il “Comprehensive Agreement on Investment” (CAI), un accordo bilaterale per gli investimenti che apre il mercato cinese alle imprese dei Paesi membri dell’UE, in settori prima inavvicinabili come quello delle auto elettriche, delle telecomunicazioni e della finanza.
La Ue aveva chiesto parità di condizioni nel settore immobiliare, manifatturiero, edile e dei servizi finanziari e nei trasferimenti forzati di tecnologia da aziende europee con aziende in Cina. Per la Cina l’accordo prevede possibilità di investimento nelle energie rinnovabili su base di reciprocità. Le energie rinnovabili, e della loro attuale rilevanza nel settore degli investimenti finanziari, di cui tanto abbiamo parlato nei mesi scorsi su queste pagine.
Il CAI è importante per almeno due ordini di motivi. Il primo è di carattere commerciale. Per Eurostat, nei primi dieci mesi del 2020 il volume degli scambi tra UE e Cina si è assestato a 477 miliardi di euro, il 2,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. L’accordo mira a rafforzare ed estendere la cooperazione economica perseguendo il tanto sognato regime di reciprocità tra i due blocchi economici. In particolare, l’accordo fornisce nuove opportunità e migliora, per entrambe le parti, le condizioni di accesso ai mercati europeo e cinese.
Il secondo ordine di motivi, è di tipo geopolitico, e va a maggior vantaggio di Pechino, poiché l’accordo contribuirà a creare un clima più disteso tra Cina e Occidente con inevitabili ricadute per la geopolitica mondiale. Si sa, la posizione dell’Ue nei rapporti tra le due superpotenze, Cina e Stati Uniti, è stata via via sempre più importante. La Cina supererà gli Stati Uniti e diventerà la più grande economia del mondo nel 2028, ovvero cinque anni prima di quanto precedentemente stimato. L’accelerazione è colpa del Covid. O meglio: la causa del «sorpasso» anticipato è la differente e divergente traiettoria di recupero dopo la pandemia. E’ questo il responso dell’analisi compiuta dal Centre for Economics and Business Research (Cebr) nel report annuale pubblicato il 26 dicembre 2020.
Tenere presenti questi numeri, i settori che abbiamo menzionato, e come procederanno i player istituzionali, aiuterà a capire l’andamento dei mercati dei prossimi anni.