Nella infinita crisi Alitalia costata ai cittadini miliardi tra lire ed euro, ancora tensioni all’imminente varo della nuova compagnia. A sottolineare la loro insoddisfazione sono i sindacati.
“Lo schema di piano industriale che ci è stato presentato oggi è insoddisfacente: chiediamo un confronto con Governo e Parlamento, cioè con le Commissioni Trasporti di Camera e Senato e con i gruppi parlamentari, per discuterlo e presentare le nostre proposte di miglioramento nell’ambito degli investimenti, che allo stato attuale giudichiamo insufficienti, in flotta, manutenzione e handling”. Annunciano con disappunto Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl TA, spiegando che si è fatto poco nel recepire le proposte dei sindacati in merito sia al progetto industriale sia alle garanzie occupazionali per i lavoratori.
“Per mesi il Governo ci ha assicurato che Alitalia non sarebbe stata solo salvata ma rilanciata”, sottolineano ancora Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl TA, “e resa quindi, anche grazie a un partner forte, un player di livello internazionale e capace di fare gli interessi economici del Paese. Per mesi abbiamo sentito ripetere dall’Esecutivo che ci garantiva che nessuno delle lavoratrici e dei lavoratori di Alitalia sarebbe rimasto indietro. Ora invece ci troviamo davanti a uno schema di piano industriale che la dimezza in termini di flotta e personale e ci chiediamo come un ridimensionamento del genere possa consentire una qualche ripresa della compagnia di bandiera”. Per i sindacati ci sono cose da chiarire e completare come l’assunzione del personale, il loro ruolo, le relazioni internazionali con altre compagnie e Paesi.
“Visto che lo Stato è intervenuto in maniera significativa e in più modi per sostenere Alitalia”, scrivono ancora i sindacati sollecitando un incontro chiarificatore, “in questo anno di pandemia e stop generalizzato dei voli, ora Governo e Parlamento devono agire in coerenza con quanto fatto finora e lavorare insieme ad Alitalia e ai sindacati per un rilancio vero. Vogliamo la garanzia che tutte le lavoratrici e i lavoratori della compagnia di bandiera entrino in Ita”. I sindacati insistono anche sulle regola internazionali invitando il governo ad aprire un confronto con altri Paesi.
“Ci aspettiamo anche”, concludono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl TA, “che il Governo intervenga altresì sul piano delle regole perché se la nuova Alitalia dovrà competere sul mercato dovrà farlo a parità di condizioni: ci riferiamo all’assenza di reciprocità con alcuni paesi. Infatti mentre alcuni Stati come la Cina possono far volare gli aerei delle loro compagnie di bandiera in Italia grazie a slot disponibili, noi non possiamo fare altrettanto verso quei medesimi paesi”.