Il 2020 sta per salutarci e in attesa dell’arrivo del 2012 ecco che Papa Francesco pone all’attenzione di tutti la figura di una “Paternità” che richiama quanti hanno avuto questa “chiamata” e spesso fanno finta di non esserne capaci. Padri SI, padroni No: un binomio che richiama il ruolo di chi è invitato a testimoniare, tra le pareti domestiche, la bellezza di una tenerezza che spesso viene messa sotto i piedi per dimostrare il “Rambo” di turno che poi si scioglie come neve al sole.
Essere Padri o far finta di gestore un ruolo primario? essere Padre /Amico un tiranno che fa acqua da tutte le parti? Un maschio travestito da Uomo oppure un “Uomo che ha un Cuore baciato dalla Paternità che richiama quella di Dio? Rimbomba nel mio cuore un interrogativo tiratomi in faccia anni fa da un alunno “Prof. se Dio è padre ed è come mio padre, se lo tenga che non mi serve. Tanti interrogativi che non hanno risposta che non troveranno mai nessun slogano né dentro le confezioni dei cioccolatini né tra i silenzi che non dicono nulla pur urlando tutto. Padri che danno tutto con beni materiali e non hanno tempo da “perdere” per un ascolto, un consiglio, un abbraccio, un bacio che non si fa perché altrimenti si perde la “Mascolinità”.
Padri che urlano, che minacciano e che trascorrono poche ore a casa. Padri che non chiedono ai figli come si snoda la loro vita, ma fanno finta di esserci. Padri che non hanno mai commentato (seppur cristiani di facciata) una pagina di Vangelo intorno a un tavolo che sa di unità e di amore vero. Padri che comprano e che non sanno che ciò che serve non si trova al mercato dell’uso e getta. Padri che forse non sanno esserlo e spesso cercano un motivo per imporre un ruolo che invece è tenerezza, ascolto, condivisione, dolcezza e forza contemporaneamente.
E poi ci sono i “Padri ” che pregano, che piangono, che sperano, che coccolano, che amano, che rispettano i ruoli della “sua ” famiglia e sanno che il vero Padre è Colui che ogni giorno prepara il “Pane quotidiano” (quello che non manca mai).
Padri si, padri veri, padri teneramente forti e dolcemente presenti. Padri che sono lo specchio vivente del Dio creatore di tutto e Padre di ogni cosa. E allora è il caso di dire “Dacci oggi il nostro Papà quotidiano che non si vergogni di essere umano e meno robotizzato, più a misura di cuore che di portafoglio. Uno di quelli che c’è sempre e non a rate. Un Padre che sia padre e basta”.