mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

L’arte delle perle di vetro iscritta nella lista rappresentativa del patrimonio immateriale dell’umanità

La XV sessione del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del Patrimonio culturale intangibile dell’Unesco, riunitasi oggi in web conference, ha ufficialmente inserito L’Arte delle perle di vetro nella Lista Rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. La candidatura è stata depositata da Italia e Francia, con l’Italia capofila, e proposta per la parte Italiana dalla Comunità dei perlai veneziani rappresentati dal Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle perle di Vetro Veneziane e per la parte francese dalla Comunità dei perlai francesi, rappresentati dall’Association des Perliers d’art de France.

Durante l’intero percorso, i lavori sono stati coordinati dai Ministeri per la cultura dei rispettivi Paesi. Per la città di Venezia si tratta della prima iscrizione di un elemento immateriale nella Lista Unesco. L’arte delle perle di vetro è strettamente legata alla ricchezza delle conoscenze e alla padronanza di una materia, il vetro, e di un elemento, il fuoco.

Quest’arte riunisce saperi condivisi e tecniche incorporate, rinvia a procedimenti e a strumenti artigianali particolari e include diverse fasi di lavorazione. La candidatura si focalizza sul saper-fare, sulle implicazioni sociali e culturali di quest’arte e non solamente sull’oggetto creato.  Il dossier, redatto con la costante partecipazione delle comunità di detentori, ha evidenziato le diverse lavorazioni: perle a “lume” (avvolgimento di vetro fuso alla fiamma intorno a un bastoncino di metallo), perle da “canna” (taglio e molatura di canne di vetro forate), infilatura di minuscole perline di vetro (dette conterie), realizzazione in fornace di canne di vetro.

Ampio spazio è stato dato agli aspetti comuni del lavoro dei detentori, la condivisione del saper-fare e il dinamismo che accomuna detentori italiani e francesi. L’Organo di valutazione internazionale ha molto apprezzato la valorizzazione che, nel dossier, è stata data agli aspetti immateriali come: il linguaggio specifico (tratto spesso dalla cucina e dal cucito), le memorie, i gesti, gli strumenti, i luoghi dedicati (ad esempio Calle delle Conterie), il forte senso di appartenenza, l’inclusività, i valori culturali comuni a tutta la società civile italiana e francese, le innovazioni, l’attenzione per il riutilizzo dei materiali, un modo per stimolare la creatività e contribuire allo sviluppo durevole.

L’iscrizione auspica di sensibilizzare sempre più sull’importanza di questo patrimonio culturale, sulla necessità di salvaguardarlo intensificando e allargando le occasioni di trasmissione e scambio. Il progetto di candidatura, promosso dalle due comunità, è iniziato nel 2013 attraverso riunioni e incontri e, nell’ottobre del 2017, è stata presentata ufficialmente alla Commissione Unesco – Roma una domanda formale di candidatura. Da quel momento sono iniziati i lavori di redazione del dossier ad opera di un comitato di pilotaggio internazionale composto, per la parte italiana, da: Eliana Argine, Claudia Cottica, Maria Teresa Sega, Luisa Conventi, Cristina Bedin, Cristina Sfriso, Muriel Balensi, Marisa Convento. I lavori hanno avuto il fondamentale coordinamento tecnico scientifico dei Ministeri per la cultura, nello specifico del Servizio II – Ufficio Unesco del Mibac (Dott.ssa Maria Assunta Peci, Dott.ssa Elena Sinibaldi). L’intero percorso è stato appoggiato dal Comune di Venezia (Dott.ssa Ermelinda Damiano, Dott.ssa Katia Basili) e dalla Regione del Veneto.

Per il Presidente della Regione, Luca Zaia, “Il riconoscimento dell’arte delle perle di vetro come patrimonio culturale immateriale dell’Umanità è un’ottima notizia che arriva in un momento particolarmente difficile per l’artigianato veneziano e per le sue attività. Le attività delle fornaci e degli artigiani del vetro sono state duramente colpite dagli effetti della crisi sanitaria, molte sono sul lastrico per il crollo del turismo ma anche per le chiusure dei mercati e delle fiere internazionali. L’augurio è che questo riconoscimento diventi un volano per la ripartenza. La Regione del Veneto del resto da anni è impegnata nella tutela dei saperi artigianali e del patrimonio culturale legati all’arte delle perle di vetro”.

Per il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, “È motivo di grande orgoglio, alla vigilia delle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia, poter vedere per una delle eccellenze della nostra tradizione un riconoscimento così prestigioso e significativo. Un percorso iniziato da parecchi anni e che oggi, grazie alla tenacia e al lavoro di tantissime persone, raggiunge l’obiettivo dimostrando non solo la valenza di questa arte preziosa, ma la grande professionalità e manualità degli artisti perlieri. “Venezia e la sua Laguna” è un sito riconosciuto come patrimonio mondiale Unesco e ora affidano questa nobile arte alla salvaguardia dell’umanità intera. Attraverso le perle, la loro infinita bellezza legata indissolubilmente alla loro estrema fragilità, proprio come la nostra città, vogliamo ricordare al mondo intero che abbiamo il dovere di tutelare il frutto dell’ingegno e della creatività dell’uomo. Solo in questo modo potremo consegnare queste nobili arti alle future generazioni.

Ancora un sincero ringraziamento al Comitato e a quanti hanno lavorato per arrivare a questo risultato nella speranza che lo stesso riconoscimento possa arrivare a breve anche per il Merletto di Burano e Pellestrina che hanno già intrapreso lo stesso percorso. Per Venezia e per tutti coloro che amano il vetro, oggi è un giorno di festa e la Città troverà sicuramente occasione per dare lustro a questa eccellenza”. “Questo riconoscimento – dice da parte sua l’Assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari –  è un omaggio al saper fare degli artigiani veneziani, che nei secoli hanno saputo distinguersi per abilità ed esperienza in questo tipo di lavorazioni, tramandando ininterrottamente le loro conoscenze da una generazione all’altra, per più di settecento anni. Il rischio oggi è che questo saper fare, sentito dai cittadini come un forte valore culturale identitario, vada perdendosi, anche a causa dell’abbandono degli antichi mestieri da parte dei giovani. La speranza è che questo riconoscimento aiuti a mantenere viva una delle attività storiche della città, e con essa un tassello della sua cultura”.

“Siamo commossi e onorati di aver contribuito a questo prestigioso riconoscimento che rappresenta un esempio eccellente della sinergia tra istituzioni e comunità – aggiunge Ermelinda Damiano, Presidente del Consiglio Comunale di Venezia)-.

L’importante traguardo è solo l’inizio di un percorso di conoscenza, salvaguardia, trasmissione, formazione, innovazione che vedrà il sostegno del Comune di Venezia alle comunità per la realizzazione di una serie di progettualità in collaborazione con altre istituzioni locali. Un riconoscimento a tante donne e uomini, veri e propri maestri dell’arte delle perle di vetro, che, nonostante le difficoltà e i tanti sacrifici, continuano ad impegnarsi per poter tramandare alle future generazioni la conoscenza di una delle arti veneziane. Non semplici oggetti, ma ciascuna perla, unica per realizzazione, racconta una storia, un momento, un vissuto di chi, con maestria, l’ha creata. Oggi Unesco ha dato loro quel riconoscimento che sancisce l’importanza di un’arte che, tutti, abbiamo il dovere di salvaguardare”.

Per Cristina Bedin, Presidente del Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane, “La comunità di detentori di cui sono portavoce è felicissima per il raggiungimento di questo risultato; un percorso costruito, passo dopo passo, in cui ha sempre creduto. Nel territorio veneziano, l’arte delle perle di vetro accompagna la nostra vita e, in molte famiglie, c’è una perlera, un perler, un’impiraressa, un molatore o un maestro del vetro. I loro gesti, i ricordi, il linguaggio particolare, spesso legato al cucito e alla cucina, i luoghi dedicati all’arte delle perle di vetro impregnano la quotidianità di tutta la società veneziana. Ci auguriamo che questa iscrizione sia un segnale di speranza, di rinascita e di fiducia per il futuro della Città e delle sue Arti”. 

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