I consumi possono, e devono, assumere anche una valenza sociale, ancor di più in tempi di crisi. È la filosofia in tempi di pandemia e difficoltà generali che la Confederazione nazionale degli artigiani lancia come campagna promozionale sul tema: “Compra artigiano, compra italiano”. È un invito molto sentito dalla Cna che propone ai consumatori italiani alla vigilia delle festività natalizie, di avere una maggiore attenzione a tutta la realtà fatta di qualità e impegno del lavoro degli artigiani.
“Siamo consapevoli”, scrive la Cna nel suo appello, “che quest’anno il Natale sarà più frugale del solito. Pesano la contrazione dell’economia, le scadenze, il complessivo clima di sfiducia, il mancato ricongiungimento di tante famiglie, la tristezza per le vittime della pandemia, ma non sarà abolito del tutto il tradizionale scambio di doni. Giustamente. Donare soddisfa chi porge il regalo e chi lo riceve”. Per la Confederazione degli artigiani è di certo una pratica da non abbandonare, tanto più in un anno come questo, così avaro di soddisfazioni. Per la Cna queste feste natalizie devono avere una doppia valenza quella sociale di un dono utile.
E per rispondere a questa esigenza il regalo artigiano è quanto mai adatto. “È un prodotto originale”, sottolinea la Cna, “di qualità, non destinato a durare lo spazio di un mattino per seguire mode effimere. È realizzato in Italia da donne e uomini che stanno facendo di tutto per reggere a una crisi epocale, per non licenziare i dipendenti, per resistere e poter tramandare il loro sapere alle prossime generazioni. Comprare dall’artigiano significa apprezzare e rispettare il meglio del Made in Italy, siano essi manufatti e prodotti alimentari, capi di moda e pezzi artistici tradizionali”. La Confederazione non minimizza le difficoltà di centinaia di migliaia di piccole imprese, e proprio per evitarne il tracollo la conclusione dell’appello diventa poetica.
“E non cambia l’essenza del dono”, conclude la nota della Cna “se l’artigiano ha la bottega a pochi passi da casa nostra o, magari, a centinaia di chilometri di distanza. L’importante è comprare artigiano, comprare italiano”.