domenica, 22 Dicembre, 2024
Lavoro

Unioncamere, le conoscenze ambientali e digitali guidano la ripresa del mercato del lavoro

Malgrado la crisi economica, green economy e digitale fanno registrare segnali positivi, tanto da ipotizzare uno sviluppo settoriale negli anni a venire.

La pubblicazione di Excelsior-Unioncamere “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” conferma che entro il 2024 saranno assunte circa 2,7 milioni di persone, di cui il 62%, ossia poco più di 1,6 milioni, dovrà avere conoscenze ambientali.

Unioncamere analizza il quinquennio 2020-2024, separando il periodo 2020-2021, il più colpito dalla crisi, anche se si avvia verso una lenta ripresa, e il periodo 2022-2024 per il quale si prevede un trend positivo.

Ciò che senza dubbio lo studio mette in evidenza è l’imponente trasformazione che il mercato del lavoro sta subendo, sia in risposta alle criticità del momento che alle richieste imposte dalla collettività. La pandemia da Covid 19, oltre a palesare l’irrinunciabilità della digital transformation, ha avvalorato la tesi di chi ha sempre sostenuto l’esistenza di un forte legame tra benessere delle persone e benessere dell’ambiente circostante.

Da qui l’incremento di produttività di ambiti che hanno fatto della digitalizzazione e della sostenibilità ambientale il loro core business, inducendo a credere in un possibile aumento di assunzioni nei prossimi cinque anni.

La fiducia accordata a tali settori, infatti, consente a molte aziende di registrare un aumento di fatturato tanto da programmare piani di investimento e assunzioni.

Non risulta difficile, pertanto, riconoscere che per il prossimo quinquennio la richiesta di attitudine green, almeno medio-bassa, oscilla tra il 60% per i gruppi low-skill e il 63% per le professioni high-skill.  Sarà indispensabile per chiunque si affacci al mercato del lavoro mostrarsi in grado di sviluppare soluzioni e strategie ecosostenibili, poiché la domanda di attitudine green riguarderà in maniera trasversale sia le professioni a elevata specializzazione e tecniche, che gli impiegati come gli addetti ai servizi commerciali e turistici, gli addetti ai servizi alle persone come gli operai e gli artigiani. Per circa il 38% dei lavoratori, addirittura l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale potrà rappresentare un fattore determinante ai fini della stipula del contratto.

Tra le finalità del Report di Unioncamere vi è certamente la possibilità di offrire a enti pubblici e privati le informazioni essenziali per la programmazione dell’offerta formativa ai diversi livelli, e per consentire a studenti e famiglie di orientare le scelte formative in modo consapevole.

Lo studio evidenzia che le competenze green elevate sono maggiormente richieste per ingegneri civili, ingegneri energetici e meccanici, ma anche tecnici nella gestione dei cantieri edili e tecnici della sicurezza sul lavoro. Del resto, il settore delle costruzioni è impegnato in prima linea per soddisfare le esigenze di riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, per garantire una progettazione più attenta alla sostenibilità degli edifici e alla riduzione di consumi energetici ed emissioni dannose.

A queste dovranno necessariamente affiancarsi le competenze digitali. Se, infatti, le conoscenze ambientali rappresentano un fattore che consente l’accesso al mercato del lavoro, le e-skill si impongono come lo strumento per cogliere le opportunità che la green economy offre.

La digital trasformation richiede un cambiamento che tocca due aspetti differenti ma strettamente connessi. Da un lato, la conversione in veste digital di molte attività produttive. Si pensi allo smart working, alla digitalizzazione di molti servizi della PA, all’e-commerce.

Dall’altro, lo sviluppo delle competenze digitali sia dei lavoratori, in termini di “upskilling” e “digital reskilling”, che degli studenti. Secondo le stime, tra il 2020 e il 2024 le imprese avranno bisogno di 1,5 milioni di occupati in possesso di competenze digitali intermedie, pari al 56% del fabbisogno del quinquennio.

In sostanza, si evince chiaramente la crescente domanda di figure con e-skill mix, ovvero in possesso, con elevato grado di importanza, di almeno due delle tre e-skill mappate nel Sistema Informativo Excelsior (ovvero competenze digitali di base, capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici, capacità di gestire soluzioni innovative). E il fabbisogno di professionisti con un mix di almeno due skill di grado elevato è stimato intorno al 24% del totale.

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