venerdì, 22 Novembre, 2024
Economia

L’emergenza. Federconsumatori: troppe famiglie in difficoltà, stop a sovra indebitamento, pignoramenti e tagli dei servizi. Servono ristori e rateizzazioni

Bloccare il sovra indebitamento delle persone e famiglie, offrendo nuove possibilità di rateizzazione, la sospensione dei pagamenti e dei pignoramenti.

Sono alcune delle variegate proposte fiscale e socio economiche presentate da Federconsumatori alla X Commissione della Camera dei Deputati, Attività produttive, commercio e turismo. La Confederazione ha inviato alcune proposte per una Legge di Bilancio vicina ai consumatori, alle famiglie e al terzo settore, senza dimenticare “il delicato tema del sovraindebitamento al quale, nelle scorse settimane, l’associazione ha dedicato ben due webinar”. La prima questione sono le: “Disposizioni urgenti in materia di sovraindebitamento del consumatore”. Le norme contenute nel Titolo IV, Capo II nonché nel titolo V, Capo IX e nel Capo X di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019 n. 14 entrano in vigore a far capo dal 01.01.2021. All’articolo 69 del decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, per Federconsumatori le parole ”colpa grave” del comma 1 sono sostituite dalla parola “dolo”. Inoltre sul piano tecnico i compensi disciplinati nel Capo III di cui al DM 24 settembre 2014 n. 202 sono dimezzati, al fine di favorire l’accesso effettivo alla procedura.

Queste le richieste:

Concessione di rateizzazione delle bollette fino a 24 mesi agli utenti di energia in difficoltà economica; Sospensione di tutto il carico fiscale dell’anno 2020 e sino a ottobre 2021 (tutto quanto dovuto da novembre 2020 a ottobre 2021, compresi i tributi locali).

Il debito complessivamente creato potrà essere restituito in 120 rate mensili senza interessi. Sospensione pignoramenti immobiliari sulla prima casa sino al termine dell’emergenza sanitaria, ovvero sino ai 6 mesi successivi dalla revoca dello stato d’emergenza sanitaria. “Parimenti sospensione delle ipoteche legali a cura dell’agenzia delle Entrate – sempre sulla prima casa -. Sospensione di ogni azione di recupero – ivi compresi i decreti ingiuntivi e le azioni giudiziarie – dei crediti NPL da parte di Banche e loro cessionari per tutta la durata dell’emergenza sanitaria e sino al semestre successivo alla revoca dello stato di emergenza. Permessi Covid retribuiti al 100% per i genitori di figli di età inferiore agli anni 14 che si trovano in didattica a distanza con misura retroattiva dal 1° novembre.

Banda larga universale: realizzazione delle infrastrutture occorrenti per l’accesso ad una connessione internet veloce mediante provvedimenti ed ordinanze di protezione civile da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri. Divieto assoluto per i gestori del servizio idrico di sospendere il servizio idrico per morosità nel corso dell’anno 2021, anche per morosità relativa agli anni pregressi, con obbligo da parte dei gestori di accettare pagamenti dilazionati senza interessi in 60 rate mensili.

Obbligo giuridico per le Banche e le finanziarie di concludere con le associazioni dei consumatori accordi per la sospensione del pagamento di mutui o finanziamenti e/o prestiti di qualsivoglia natura (non coperti da sospensione di legge) da parte dei risparmiatori (consumatori) nel corso dell’anno 2021, al fine di evitare morosità dovute anche a momentanea carenza di liquidità. Con interessi passivi sulla sospensione imposti per legge in misura massima dell’1% su base annua. Obbligo giuridico per le Banche e le finanziarie di concedere ai mutuatari (consumatori) l’allungamento della durata di tutti i prestiti con obbligo, a richiesta, di allungare il piano d’ammortamento originario di 5 anni senza alcun onere da parte del debitore.

Nutrito anche il pacchetto di richieste e Aiuti al Terzo Settore. La Federconsumatori prevede l’accesso al credito garantito dallo Stato da parte degli enti del terzo settore è praticamente impossibile per via del richiamo alle norme che riguardano il fatturato. “Pertanto”, scrive la Federconsumatori, “pare giusto concedere a tutti gli enti del terzo settore la possibilità di accedere alla finanza agevolata, come le aziende, col semplice parametro, ad esempio, della chiusura per oltre 2 mesi della sede sociale”.

Queste le proposte:

Abolizione dell’Irap sugli enti del terzo settore. Incentivi per l’assunzione di personale, a tempo indeterminato, per il terzo settore (con incentivi retroattivi a tutto il 2020).

Ristori economici, al pari delle aziende, agli enti del terzo settore sottoposti a chiusura nel corso dei mesi di ottobre, novembre e dicembre.

Accesso diretto da parte degli enti del terzo settore, per progetti strategici e di rilevante interesse, ai fondi-contributi e prestiti di Cassa Depositi e Prestiti. Incremento eccezionale del fondo di dotazione di prevenzione sovraindebitamento ed usura presso il MEF di almeno euro 100 milioni da destinarsi esclusivamente a soggetti diversi dai consorzi-fidi delle imprese e diretti al sostegno (parzialmente anche a fondo perduto) per le famiglie sovraindebitate.

Esenzione da imposte di bollo e di registro per tutti gli atti pubblici o privati che riguardano enti del terzo settore senza scopo di lucro.

Ammissione automatica al patrocinio a spese dello Stato per gli enti del terzo settore senza scopo di lucro (ovvero diversi da imprese e le cooperative del terzo settore); in subordine, almeno l’esenzione dal pagamento del contributo unificato sugli atti giudiziari.

Defiscalizzazione di qualsiasi contributo, anche a fronte di servizi prestati agli associati, degli introiti o proventi provenienti dai propri associati da parte delle organizzazioni senza scopo di lucro del terzo settore.

Riduzione della dotazione patrimoniale minima, attualmente prevista in euro 30 mila, per gli enti del terzo settore che intendono ottenere lo status di persona giuridica. Pare giusto applicare per analogia i limiti previsti per le s.r.l. sicché giusta appare essere la riduzione patrimoniale ad euro 10.000,00 dei quali euro 2.500,00 depositati a garanzia dei terzi.

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