L’Italia ha smarrito i suoi valori fondamentali della libertà, della tutela della salute, del lavoro, dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, della pari dignità sociale, del senso di umanità, con una classe politica che ha perso credibilità, fiducia ed autorevolezza.
Saranno, per caso, lo sfrenato consumismo, il dilagante fenomeno delinquenziale quale la corruzione, la concussione, l’evasione fiscale, le grosse smagliature nel complesso apparato statale con la perdita del senso di responsabilità e di fedeltà al giuramento prestato, il mal riuscito decentramento amministrativo in mano ad una classe politica litigiosa, il debole potere sindacale dei lavoratori ed il forte ruolo dei partiti responsabili di questa catastrofe senza precedenti, che va sotto il nome di COVID-19, a cui vogliamo addebitare tutte le colpe?
Ora, però, è il congelamento del lavoro la nota dolente che sta mettendo a dura prova la tenuta del nostro sistema Paese perché il disposto dell’articolo 1 della nostra Carta costituzionale afferma che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” Ma non si vive di solo lavoro e allora proviamo ad integrarlo questo principio cardine anteponendovi il rispetto dell’Ambiente e la tutela della Salute, due beni primari dei cittadini, dell’umanità ed interdipendenti. Senza libertà, chiusi in casa, tra le anguste quattro mura domestiche scarsamente soleggiate, dove sta il senso della misura e di umanità, senza adeguate risorse necessarie per assicurare a ciascuno di noi ed alle rispettive famiglie la sopravvivenza, un’esistenza libera e dignitosa con una tempestiva ed efficace assistenza sanitaria?
E cosa ne è delle belle parole di cui al successivo secondo ed ultimo comma ove si afferma anche l’altro importantissimo principio e valore costituzionale e cioè che “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, se la realtà è ben diversa?
Siamo già da un paio di anni, infatti, durante cui si assiste, senza tregua, ad una strana manifestazione di lotta politica, ognuno contro l’altro armato e per futili motivi, quali protagonismo, egoismo, disfattismo con arrogante esercizio del potere, negligenza, incapacità e non inclinazione a “servire” come missione per chi svolge una funzione pubblica, creando grande scompiglio tra la gente comune, in costanza di una tragedia umana nazionale, per non dire di portata mondiale.
Ci si accapiglia anche per il colore attribuito alla propria Regione, mentre a rischio c’è la nostra salute, la nostra libertà, il nostro lavoro, la nostra stessa esistenza. Si litiga da Nord a Sud, Isole comprese, aizzando il “Popolo Sovrano” a scendere in piazza con la mascherina sul viso, mentre si chiede buonsenso comune per la vita da proteggere da un nemico invisibile.
E sono proprio molti di quei politici ai quali abbiamo dato la nostra delega di rappresentarci, di tutelarci, di agire con dignità ed onore, oltre che con coscienza e senso di umanità, nonché con onestà che sfornano conoscenze mediche, esempi coloriti ed altri si trincerano dietro le loro incapacità, con formule subdole da scaricabarile, con fini clientelari, di favoritismi, denigrando e criticando il collega avversario della sedia accanto o Istituzione dello Stato che cerca doverosamente di frenare i danni di questa pestilenza che ha colto tutti impreparati, compreso chi impreparato non doveva.
C’è anche chi si scaglia contro la macchina della giustizia, perché coinvolto in inchiesta giudiziaria, nell’esercizio dell’obbligatorietà dell’azione penale secondo il nostro ordinamento, mentre i colpiti dal virus lottano tra la vita e la morte.
Tutti questi dissidi, gelosie di palazzo e rivendicazioni di poltrone non vengono da molto lontano perché sono apparsi con una certa crescita esponenziale sin dal rivoluzionario referendum costituzionale del 04 dicembre 2016, bocciato dal popolo sovrano. L’instabilità e la precarietà erano già emersi con la disfatta del Governo Berlusconi il 16 dicembre 2011 in occasione della decadenza in virtù della legge Severino, per poi proseguire col Governo Monti, a misura di “lacrime e sangue “, con il Governo “Letta stai sereno”, col Governo Renzi fino al 2016, a cui è subentrato il Governo Gentiloni, terzo ed ultimo della XVII Legislatura, fino all’attuale XVIII, con Conte2, già Conte1 dal giugno 2018.
E questa diciottesima legislatura, ormai oltre a metà del suo percorso, prosegue con un Governo in continue tribolazioni per le sistematiche attività di disturbo con una acerrima opposizione, diventata ancor più esasperante a seguito dell’arrivo, da oltre confini, di questo sconosciuto ed invisibile soggetto, detto CORONAVIRUS, annunciato dall’OMS il 31.1.2019, che ha approfittato delle allegre gestioni nel settore sanitario da Nord a Sud a danno dell’ignara e debole collettività.
E non c’è neanche un minimo segnale di resipiscenza dei parlamentari nel manifestare un pizzico di sensibilità con gesti di umanità, di solidarietà sociale, di altruismo con atti di devoluzione di una consistente porzione dei tanti discussi emolumenti, specie alla luce dell’esito di un referendum costituzionale reso valido dal popolo sovrano, appositamente chiamato in soccorso, per la riduzione di 345 unità in esubero, attualmente regolarmente e lautamente retribuiti.
Analogo atto di sensibilità e solidarietà sarebbe doveroso da parte di tutti i presidenti e consiglieri regionali, non di certo non corresponsabili alla causa delle disfunzioni sanitarie a livello nazionale in virtù dei poteri di cui all’articolo 117 della Costituzione.
Solo un armonico ed unanime piano di protezione sanitaria nazionale potrà dare quella necessaria serenità, tanto desiderata da tutta la collettività nazionale.
…”servire lo Stato, servire il Paese, servire chi ci ha investito di questo ruolo, cercando di offrire del meglio delle nostre capacità. Così a “Otto e mezzo”(La7) Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore della Sanità e componente del Comitato Tecnico Scientifico, risponde a distanza al leader della Lega, Matteo Salvini, che pochi giorni fa ha proposto un Cts alternativo scelto dalla politica, affermando che “i consulenti del Governo non ne hanno azzeccata una”.
Parlamentari, Governo, Presidenti di Regione, sindaci, esperti, cercate di azzeccarle tutte perché è il vostro compito, il vostro dovere giuridico e morale; fatelo senza rumore, senza baccano e senza barare.