“Già prima della pandemia, in molti paesi avanzati il livello del debito pubblico risultava alto in prospettiva storica, in particolare a causa, nell’area dell’euro, dell’eredità della crisi dei debiti sovrani. Anche la sostenibilità dei sistemi pensionistici era oggetto di attenzione: l’effetto dell’invecchiamento della popolazione sulla spesa pubblica appariva solo in parte compensato dall’inasprimento dei requisiti per il pensionamento”.
Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento al webinar “Gli stati generali delle pensioni” organizzato dalla Bocconi. “La pandemia e le misure adottate per il suo contenimento – ha aggiunto – hanno esacerbato entrambi i problemi. Il rapporto tra debito pubblico e prodotto è aumentato ovunque, per effetto della recessione (sia in modo diretto sia attraverso l’operare degli ammortizzatori automatici di bilancio) e delle misure espansive discrezionali. L’aumento della disoccupazione si rifletterà, almeno nel breve periodo, in più alti tassi di pensionamento e in minori entrate contributive”, ha concluso Visco. (Italpress)