Doppia iniziativa anti contagi della Confederazione nazionale artigiani in aiuto dei cittadini e del settore trasporti. La prima proposta è quella di usare bus e van privati per il trasporto dei ragazzi e persone; la seconda è un aiuto ai camionisti per ridurre il peso delle accise sui carburanti.
“Siamo compiutamente d’accordo con gli esponenti del Governo”, scrive la Cna, “che hanno ribadito la necessità di continuare ad avere la scuola in presenza. Ma per disporre degli alunni in aula è necessario in trasporto pubblico efficiente , sufficiente e soprattutto in sicurezza, che al momento non c’è. Per integrare la carente offerta di trasporto pubblico fino al ritorno alla normalità noi proponiamo ancora una volta l’impiego di autobus da noleggio e Van. Il settore privato può mettere a disposizione una flotta di circa 50mila mezzi, tra autobus e Van, già su strada. Oltre il 90 per cento delle attività, infatti, è fermo. E gli autisti sono senza lavoro. Ma”, si chiede la Confederazione degli artigiani, “non è preferibile occupare le persone per svolgere un’attività di altissimo interesse sociale invece che tenerle a casa?”. Sul secondo argomento quello di ridurre il peso fiscale, la Cna si fa portavoce degli autisti e piccole imprese, di oltre 500 mila camion che dal primo ottobre sono esclusi dal beneficio di 20 centesimi/litro di gasolio per autotrazione consumato. “Per centinaia di migliaia di imprese di autotrasporto significa un aumento dei costi da 3mila a oltre 7mila euro l’anno per ogni veicolo”. Per la Cna e la sua federazione di categoria la Fita, si tratta di un pesantissimo aggravio per un settore già fortemente penalizzato dagli effetti della pandemia.
“In tale contesto le risorse stanziate dal Governo, pari a circa 170 milioni di euro, per la sostituzione dei mezzi più obsoleti non risultano adeguate”, scrive la Cna, “specialmente in una fase di profonda crisi per il comparto alla quale si aggiunge una elevata incertezza sulle prospettive.
Se le imprese non acquistano veicoli nuovi non è per mancanza di rispetto dellambiente bensì per oggettive difficoltà economiche. Senza interventi robusti, la sostituzione dei camion immatricolati Euro 3 richiede oltre 20 anni”.
Cna-Fita quindi chiede al Governo di avviare un confronto “per definire tempi e risorse finalizzati ad accelerare l’ammodernamento del parco circolante e pertanto auspica”, conclude la Cna, “che entro il termine per la presentazione della richiesta di rimborso delle accise relativo all’ultimo trimestre del 2020, venga rinviata l’esclusione dei mezzi immatricolati Euro 3”.