“La crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria, che sta mettendo a durissima prova il mondo imprenditoriale, rischia di favorire lo sviluppo di fenomeni criminali. A lanciare l’allarme è il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che secondo i dati del Centro studi della Confederazione sarebbero 40 mila le imprese a rischio di usura. Per la maggior parte presenti nel Mezzogiorno, e tra le attività più esposte quelle del comparto turistico-ricettive. L’analisi parte dalle difficoltà economiche recenti e passate.
“Perdita di fatturato e mancanza di liquidità”, scrive Confcommercio, “incombono sugli imprenditori, quasi raddoppiato il numero di imprese, sfiorano le 300mila nel 2020; che non ha ottenuto il credito richiesto”.
Per Sangalli siamo di fronte quindi ad un: “pericolo reale, servono aiuti più efficaci”.
“In generale, nel difficile momento che l’economia sta vivendo i maggiori problemi che le imprese del terziario lamentano sono la perdita di fatturato”, calcola la Confederazione, “per quasi il 38% degli imprenditori, e la mancanza di liquidità che, insieme alla difficoltà di accesso al credito, rappresenta un forte ostacolo all’attività per il 37% delle imprese. Tutto ciò contribuisce a rendere sempre più fragile un sistema imprenditoriale che, dal 2019 ad oggi, ha visto quasi raddoppiato il numero di imprese, sono quasi 300mila nel 2020; che non ha ottenuto il credito richiesto risultando, pertanto, sempre più esposto al rischio usura”. In questo contesto si ergono i pericoli delle infiltrazioni malavitose.
“Non sorprende dunque che negli ultimi sei mesi è aumentato il numero di imprenditori che ha chiesto un prestito a soggetti fuori dai canali ufficiali, 14% contro 10%”, sottolinea la Confcommercio, “In questa situazione, il 30% degli imprenditori, pur riconoscendo di avere un sostegno dall’azione delle forze dell’ordine e dalle associazioni imprenditoriali dichiara di sentirsi comunque solo di fronte al pericolo di infiltrazioni della criminalità”. Le difficoltà sono ormai evidenti e nel contempo le richieste di aiuto economico sono crescenti. Per il presidente della Confcommercio c’è la necessità di sostenere le imprese con più iniziative come la riduzione delle tasse, le moratorie fiscali e aiuti economici.
“La crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria, che sta mettendo a durissima prova il mondo imprenditoriale, rischia di favorire lo sviluppo di fenomeni criminali”, sottolinea Sangalli, “Soprattutto l’usura con migliaia di imprese nel mirino della malavita organizzata, un pericolo reale che va affrontato. Servono allora aiuti efficaci per le aziende più colpite dagli effetti del Covid. Dunque, ampie moratorie fiscali e dei prestiti bancari e più indennizzi a fondo perduto per ridare ossigeno alle imprese”.