G: Un giudizio sulla serata e su La Discussione
M.B: Una bellissima serata ma soprattutto una bellissima opportunità questo nuovo inizio per La Discussione, una testata che non ha bisogno di presentazioni, perché ormai fa parte della storia del nostro Paese. Tante famiglie sono state abituate a leggere La Discussione in questi anni, quindi sicuramente una grande opportunità avere un nuovo spazio di confronto, di dibattito, aperto a tutto e a tutte le forze politiche e io credo che ogni volta che un giornale, peraltro con la storia e la tradizione de La Discussione, si rimette in gioco e riparte è una bellissima notizia per tutto il paese. Noi dobbiamo garantire la libertà di informazione, dobbiamo sostenere chi oggi, con tutte le difficoltà, lancia un nuovo progetto. Speriamo che sia ovviamente un successo e che possa proseguire la storia di grandi successi che hanno caratterizzato La Discussione.
G: Oggi c’è stato il messaggio del Premier Conte per La Discussione, un suo giudizio sul premier e sul governo gialloverde.
M.B: Beh su sono questo un pochino meno positiva, mi dispiace, l’entusiasmo finisce qui diciamo, anche se è ovviamente apprezzabile il messaggio del Presidente Conte; però diciamo è l’unica cosa positiva che ha fatto oggi purtroppo, perché lo abbiamo ascoltato in Senato nel pomeriggio sullo scandalo Russia legato a Salvini, ed è stato abbastanza deludente perché non ha detto niente su una questione così importante, non soltanto per il nostro paese, che è all’attenzione di tutti i principali giornali, che mezzi di informazione di mezzo mondo. Devo dire che questo governo, non deve stupire nessuno, è molto deludente e che purtroppo in questo anno ha impoverito le nostre famiglie, tagliato le pensioni, alzato le tasse, ci ha ridotto un po’
all’irrilevanza anche in ambito europeo e se pensiamo ai tempi che furono di De Gasperi immaginare un’Italia che è quasi irrilevante in Europa sinceramente crea un grande dispiacere.
G: un auspicio per La Discussione?
M.B: che la Discussione possa avere almeno altri 50 anni di successi e soprattutto che mantenga sempre una indipendenza e un’autonomia di giudizio, secondo me è l’augurio principale che si può fare a chi fa
informazione: mantenere la libertà, la schiena dritta, perché abbiamo bisogno di un’informazione libera che
sia un presidio di democrazia e una garanzia per tutti, e sempre aperta al confronto in modo ampio.
