Chi vuole cambiare sesso con l’intervento chirurgico potrà ricevere gratuitamente le terapie ormonali. Le persone con disforia di genere potranno ricevere i farmaci adeguati sotto stretto controllo del Servizio sanitario regionale e verranno erogati direttamente dalle farmacie ospedaliere. Lo ha deciso la giunta della Regione Emilia Romagna. In contemporanea alla delibera della giunta regionale guidata dal dem Stefano Bonaccini, non nuovo in verità ad iniziative di questo tipo rivolte a supportare le pratiche abortive e a sostenere le rivendicazioni del mondo Lgbt, è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale anche “la determina dell’agenzia del farmaco che stabilisce che questi farmaci siano a carico del servizio sanitario nazionale”.
Decisione che ha scatenato molte polemiche, fra tutte quelle dell’Associazione Pro Vita e Famiglia.
“Conviene cambiar sesso in Italia piuttosto che curarsi un tumore o avere una disabilità e pensare di essere assistiti – attacca il presidente Toni Brandi – Siamo ad una vergogna di Stato: a neanche 24 ore dalla decisione dell’Emilia Romagna di rendere gratuiti per le persone trans i farmaci necessari per la Terapia ormonale sostitutiva, sono state pubblicate in Gazzetta ufficiale due “determine” dell’Agenzia italiana del farmaco che sanciscono lo stesso principio in tutto il Paese”.
“Neanche per i malati gravi o per le malattie ritenute rare – aggiunge – ci si dà tanto da fare a trovare una soluzione di questo tipo. E ricordiamo a tutti la pericolosità di questi trattamenti per gli adolescenti. Come afferma l’American College of Pediatry, sospendere la pubertà è un abuso sul minore. Le cure gratuite sono giustificate dal fatto che queste persone iniziano a prendere farmaci durante il periodo di transizione e che è necessario assumere testosterone o estrogeni per tutta la vita, a costi talvolta esorbitanti. E allora ai disabili, che sono sempre più abbandonati dallo Stato perché non è riconosciuta la stessa dignità? Essere trans significa avere privilegi ed essere malati significa essere sfigati? Fate vedere le file interminabili per visite specialistiche salva vita e vergonatevi!” ha concluso Brandi.
(Lo_Speciale)