Fondi in più ma per i sindacati arrivano troppo a ridosso dall’inizio dell’anno scolastico. Continuano le tensioni tra sindacati di categoria e ministero dell’Istruzione. Questa volta anche per una buona notizia. Con il decreto “agosto” infatti, il Governo ha annunciato con la previsione di scostamento del bilancio, lo stanziamento di ulteriori risorse a favore del sistema d’istruzione al “fine di garantire interventi per la messa in sicurezza delle strutture scolastiche e la ripresa delle attività didattiche in presenza nel rispetto delle misure sanitarie dovute all’emergenza epidemiologica”. Secondo le indicazioni del Governo la parte prevalente di queste risorse, 1 miliardo di euro, andrà ad integrare il fondo già stanziato per l’emergenza epidemiologica da COVID-19 presso il Ministero dell’istruzione che ammonta 977 milioni di euro.
“Ricordiamo che queste ultime risorse sono state già finalizzate ad attivare ulteriori incarichi temporanei di personale docente e ATA al fine di consentire l’avvio dell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica”, sottolinea la Flc-Cgil, “ il miliardo in più – previsto dal decreto “agosto” sarà così utilizzato: 32 milioni nel 2020 e 48 milioni nel 2021 per trasferimenti agli enti locali per l’acquisizione di nuovi spazi e strutture edilizie da destinare all’attività didattica, anche mediante l’affitto di strutture temporanee, per le scuole che ne avessero bisogno al fine di garantire il necessario distanziamento tra gli alunni”. Parte di queste risorse, inoltre, potranno essere utilizzate anche per stipulare patti di comunità, ovvero accordi tra scuole e enti locali – o altri enti e associazioni del terzo settore -, per ampliare la permanenza a scuola degli studenti con attività ludiche, sportive, ricreative, e altro. Ci sono 368 milioni di euro nell’anno 2020 e a 552 milioni di euro nell’anno 2021 per: l’attivazione dei contratti temporanei a tempo determinato del personale scolastico – in aggiunta a quelli già finanziati – nonché per consentire la sostituzione del personale fin dal primo giorno di assenza; l’incremento del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa delle scuole – comparto istruzione e ricerca – per remunerare lo svolgimento delle prestazioni aggiuntive rese dal personale docente e Ata per far fronte all’emergenza sanitaria. È previsto che una quota delle risorse sia destinata anche a riconoscere il lavoro straordinario del personale degli uffici territoriali del Ministero dell’Istruzione.
”Il decreto “agosto”prevede inoltre altre risorse di cui potrà beneficiare il sistema scolastico: il “Rifinanziamento del Commissario Straordinario””, fa presente la Flc-Cgil, “ovvero l’incremento del fondo per le emergenze nazionali di cui si avvale il Commissario Arcuri per i suo interventi a contrasto dell’emergenza epidemiologica. Tra questi sono inclusi anche quelli connessi all’avvio dell’anno scolastico 2020/2021 e relativi all’acquisto dei banchi monoposto e delle mascherine chirurgiche. Si prevede inoltre un incremento di risorse per le scuole di province e città metropolitane; poi un finanziamento degli interventi di manutenzione straordinaria e di incremento dell’efficienza energetica delle scuole di proprietà di province e città metropolitane che solo per gli anni 2020 e 2021, rispettivamente pari a 90 milioni e 215 milioni. Ma ora secondo il sindacato arrivano i problemi perché i fondi attivano tardi e sono insufficienti.
“Il decreto “agosto” prevede un importante incremento di risorse a favore del sistema scolastico, ma nonostante ciò questo stanziamento appare tardivo, praticamente a ridosso dell’avvio del nuovo anno scolastico, e soprattutto ancora insufficiente, non adeguato ad assicurare a tutte le scuole la ripresa delle attività didattiche in presenza e in condizioni di sicurezza”, fa presente il sindacato, “appare inoltre discutibile che, al fine di reperire ulteriori spazi per le attività didattiche, vengano consentite soluzioni edilizie di natura emergenziale e temporanea anziché interventi di tipo organico e strutturale.
Desta perplessità l’esclusione del personale scolastico dalla modalità di lavoro agile e flessibile. Questa modalità di lavoro è stata introdotta nei settori pubblici per garantire una maggiore conciliazione tra le esigenze di continuità di erogazione dei servizi in favore dell’utenza e la tutela e sicurezza di lavoratori. Escludere”, sottolinea critico il sindacato, “il personale scolastico da questa modalità di lavoro significa privare le scuole dalla possibilità di organizzare il servizio in modo più funzionale e più sicuro rispetto alle necessità determinate dall’emergenza sanitaria”. C’è una nota positiva ma con una certa cautela.
“Infine è positivo che il fondo del MOF delle scuole venga incrementato, ma si auspica che questa misura non sia limitata al prossimo anno scolastico ma diventi permanente in ragione del fatto che con i tagli degli anni passati il fondo per retribuire le attività accessorie del personale scolastico è stato di fatto dimezzato”, calcola con disappunto la Flc-Cgil, “L’integrazione delle risorse a disposizione del sistema d’istruzione è una specifica rivendicazione della FLC CGIL ed è uno degli impegni contenuto nel “Protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico” sottoscritto dal Ministero dell’Istruzione e dalle Organizzazioni sindacali lo scorso 6 agosto. È importante ora che venga immediatamente varato il decreto di riparto delle risorse tra le diverse finalità”. C’è poi l’impegno a rivedere alcuni punti. “Come Flc-Cgil”, conclude il sindacato, “sosterremo, in sede emendativa, modifiche del decreto “agosto” per le parti ancora carenti rispetto alle esigenze delle scuole impegnate a garantire la ripresa delle attività didattiche in condizioni di sicurezza”.