“Su questi temi non possiamo accettare comportamenti del genere. Le partite Iva avevano diritto a quel bonus perché con il lockdown si sono fermate le attività. Era anche un bonus troppo piccolo per le partite Iva, che sono i nuovi proletari. Cinque deputati hanno fatto richiesta del bonus, ma questo strumento era per chi non aveva entrate, i parlamentari hanno preso lo stipendio anche durante il lockdown”.
Lo ha detto nel corso di una diretta Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Ora si dice che i nomi non li possiamo sapere perché c’è la legge sulla privacy, ma qui la privacy non c’entra niente – ha aggiunto -. Qui si parla del rapporto di fiducia tra cittadino ed eletto. Come parlamentari stiamo firmando un’autocertificazione di rinuncia alla privacy, tutto il gruppo parlamentare del M5S farà questo e lo chiediamo a tutte le forze politiche”.
“I nomi devono uscire fuori, perché quelle persone si devono dimettere, e non mi interessa se c’è qualcuno del M5S – ha sottolineato il ministro -. Tanta gente ha avuto difficoltà ha avuto difficoltà nel periodo della pandemia e di fronte a questo non possiamo che allontanare questi parlamentari per il buon nome delle istituzioni”. (Italpress)