Scuola senza pace, in bilico la riapertura, tra il ministro Azzolina che ripete che le aule riapriranno in sicurezza e i sindacati che facendo i conti dicono che non ci sono le risorse economiche necessarie per garantire sicurezza e didattica. Ora c’è il rebus della immissione di docenti, mentre i percorsi tra bandi e concorsi, tra supplenze e assunzione appaiono delle tappe ad ostacoli. Per la Uil scuola l’aggiornamento delle nuove graduatorie sarà un flop.
“Un provvedimento che invece di semplificare il sistema di reclutamento dei docenti, genererà confusione e lederà i diritti già acquisiti del personale”, puntualizza la Uil Scuola. Ecco cosa è accaduto. Il Ministero ha pubblicato l’ordinanza ministeriale con la quale si appresta ad aggiornare le graduatorie di istituto. Si istituiscono quindi le GPS, (graduatorie provinciali supplenze), che dovrebbero semplificare le procedure di nomina dei supplenti a partire già dal prossimo settembre.
L’ordinanza prevede aggiornamento e nuovi inserimenti. Ma per la Uil il sistema è farraginoso, incompleto e creerà più dubbi e burocrazia.
“Un provvedimento che invece di semplificare il sistema di reclutamento dei docenti, genererà confusione e lederà i diritti già acquisiti del personale.
Con un colpo di spugna”, spiega la Uil Scuola, “viene modificato il regolamento supplenze, si modificano le tabelle di valutazione intervenendo su criteri e punteggi”. I motivi del disappunto vengono elencati dal sindacato.
“Punteggi già cristallizzati che invece verranno modificati”, osserva la Uil Scuola, “a danno dei docenti che, in tanti casi, vedranno i propri punteggi modificati con un totale sconvolgimento delle posizioni in graduatoria.
Un provvedimento che”, calcola il sindacato, “coinvolgerà oltre un milione di aspiranti, che in piena estate, si appresteranno a produrre domanda di inserimento/aggiornamento”. Di certo, secondo la Uil scuola, la Ministra non ha scelto il momento giusto per cercare di semplificare le procedure di aggiornamento delle graduatorie. “Se a questo aggiungiamo tutti gli adempimenti ai quali sono chiamati gli uffici territoriali tra luglio e agosto”, ricorda il sindacati, “difficilmente, anzi sicuramente, ci ritroveremo a settembre con i docenti in cattedra ed assisteremo al solito ‘balletto’ di insegnanti che, ancora una volta, danneggerà la continuità didattica degli alunni.
La scuola, particolarmente in questo momento emergenziale, ha bisogno di certezze. Invece”, conclude polemicamente la Uil scuola, “si continua a creare confusione, a ledere i diritti dei precari che con dedizione e professionalità fanno funzionare le scuole con l’inevitabile ricaduta sugli alunni già particolarmente provati”.