È morta ieri a 91 anni Brigitte Bardot, una delle figure più riconoscibili del cinema francese e della cultura europea del Novecento. L’annuncio della scomparsa è arrivato dalla Fondazione Brigitte Bardot, che da decenni portava avanti il suo impegno per la tutela degli animali. L’attrice si è spenta nella sua proprietà di La Madrague, a Saint-Tropez, dove viveva da anni lontana dalle scene. Negli ultimi mesi era stata ricoverata due volte in ospedale a Tolone. Con la sua morte si chiude una storia che ha attraversato più di mezzo secolo di cinema, costume, politica culturale e impegno civile. Bardot non è stata solo un’attrice, ma un simbolo che ha superato i confini dello schermo. “I suoi film, la sua voce, la sua fama, le sue iniziali, i suoi dolori, la sua passione per gli animali, il suo volto che divenne quello di Marianne: Brigitte Bardot incarnava una vita di libertà”, ha scritto il Presidente francese Emmanuel Macron su X. “Piangiamo una leggenda del secolo”.
Nata a Parigi il 28 settembre 1934, Brigitte Bardot ha avuto due vite distinte. La prima, breve e intensissima, sotto i riflettori del cinema e del jet set internazionale. La seconda, lunga oltre cinquant’anni, dedicata quasi esclusivamente alla difesa dei diritti degli animali. In mezzo, una rottura netta: il ritiro volontario dalle scene nel 1973, quando era ancora al centro dell’attenzione mondiale.
La consacrazione
L’infanzia non è semplice. Il primo rifugio è la danza, che le offre disciplina e sollievo. Ancora adolescente compare su riviste di moda, tra cui ‘Elle’. È in quel contesto che viene notata dal regista Marc Allégret, deciso a incontrarla nonostante l’opposizione dei genitori. All’appuntamento c’è anche il suo giovane assistente, Roger Vadim: tra i due nasce una relazione che segna l’ingresso di Bardot nel cinema. Il matrimonio arriva al compimento dei 18 anni.
Il debutto sul grande schermo risale al 1952 con ‘Le Trounormand’, ma la notorietà esplode pochi anni dopo. ‘E Dio creò la donna’ la consacra come volto di una nuova femminilità: libera, fisica, distante dai canoni allora dominanti. Bardot diventa un’icona internazionale, accostata a Marilyn Monroe, e una delle prime attrici a esibire il topless, gesto che negli Stati Uniti viene giudicato scandaloso. Hollywood la guarda con diffidenza, preferendo figure più rassicuranti, ma il cinema europeo la trasforma in un fenomeno globale.
Film leggendari
Negli anni successivi interpreta film destinati a lasciare un segno: ‘Il disprezzo’ di Jean-Luc Godard, ‘Vita privataʼ e ‘Viva Maria!’ di Louis Malle, ‘La verità’ di Henri-Georges Clouzot, ‘Babette va alla guerra’, ‘Erasmo il lentigginosoʼ. Sul piano personale la sua vita sentimentale è altrettanto esposta: dopo Vadim arrivano relazioni con Jean-Louis Trintignant, Gilbert Becaud, Raf Vallone, Sacha Distel. Nel 1959 sposa l’attore Jacques Charrier, dal quale nasce l’unico figlio, Nicolas-Jacques. Il rapporto con la maternità è complesso e segnato da tensioni, come lei stessa racconterà più tardi.
La pressione mediatica, il peso di un’immagine pubblica soffocante e una libertà personale vissuta come scandalo portano Bardot a momenti di forte crisi. Durante le riprese de ‘La verità’ tenta il suicidio. Non sarà l’unico episodio. Eppure il cinema continua: nuovi ruoli, nuovi amori, tra cui il matrimonio con il fotografo Gunter Sachs nel 1966 e la relazione con Serge Gainsbourg, che scrive per lei ‘Je t’aime… moi non plus’, poi incisa con Jane Birkin.
All’inizio degli anni Sessanta inizia anche l’altra vita di Brigitte Bardot. Nel 1962 muove i primi passi nell’attivismo animalista, diventa vegetariana e nel 1986 fonda la Fondazione Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli Animali, finanziata anche con la vendita all’asta dei suoi gioielli. Da quel momento, la difesa degli animali diventa il centro della sua esistenza.
Polemiche e processi
Questo impegno le procura anche polemiche e processi. Le sue prese di posizione contro la macellazione rituale halal, espresse nel libro ‘Un grido nel silenzio’, le valgono accuse di razzismo e di islamofobia. Altre dichiarazioni le attirano critiche per omofobia. La sua autobiografia ‘Initiales B.B.’ provoca una denuncia dell’ex marito e del figlio. Anche le sue scelte politiche, collocate a destra, alimentano divisioni e controversie. Nonostante tutto, Bardot resta una figura che non cerca consenso. Vive ritirata a La Madrague, circondata da animali: pecore, capre, maiali, cani, gatti. Proprio lì ha scelto di morire.
Le reazioni
Le reazioni alla sua morte arrivano da più fronti. Marine Le Pen ha parlato di “una donna libera, indomita e sincera”. In Italia Matteo Salvini ha voluto ricordarla come “donna libera e anticonformista”. Licia Ronzulli ha sottolineato il valore simbolico della sua figura per l’emancipazione femminile. Michela Vittoria Brambilla, da anni impegnata nella tutela degli animali, lʼha definita “un faro” e ha ricordato come il suo esempio abbia ispirato leggi e battaglie animaliste in tutta Europa.



