L’Agenzia delle Entrate mette in guardia i contribuenti da una nuova ondata di truffe informatiche che sfruttano il nome e il logo dell’ente per carpire dati sensibili. Con un avviso diffuso nei giorni scorsi, l’amministrazione finanziaria segnala una campagna di phishing basata su false comunicazioni di rimborsi fiscali, veicolate tramite e-mail apparentemente ufficiali.
Come avviene la truffa
Nel messaggio fraudolento viene prospettato un presunto accredito e compare un pulsante con la dicitura “Modulo Rimborso”. Cliccando sul link, l’utente viene reindirizzato a una pagina contraffatta che riproduce graficamente il portale istituzionale dell’Agenzia delle Entrate. Qui si parla di un fantomatico rimborso pari a 115,50 euro e si invita il destinatario a compilare un modulo per ottenerne l’accredito.
La procedura richiesta è strutturata in più passaggi: inizialmente vengono richiesti i dati anagrafici del cittadino, per poi arrivare alla fase più critica, quella in cui si sollecita l’inserimento dei dettagli della carta di credito. Informazioni che, una volta fornite, finiscono nelle mani dei truffatori.
Prestare attenzione
“Si tratta”, spiegano dall’Agenzia delle Entrate, “di un tentativo di truffa, riconoscibile anche dal fatto che il dominio del sito su cui è ospitato il modulo non appartiene né è in alcun modo associato all’Agenzia”. L’invito rivolto ai contribuenti è quello di prestare sempre la massima attenzione in presenza di comunicazioni analoghe e di non cliccare su link sospetti.
L’Agenzia delle Entrate ribadisce inoltre di disconoscere completamentequesto tipo di messaggi e di essere del tutto estranea alle comunicazioni segnalate.
Consultare il sito dell’Agenzia
In caso di dubbi sull’autenticità di e-mail o avvisi ricevuti, si consiglia di effettuare una verifica preventiva consultando la sezione “Focus sul phishing” disponibile sul portale istituzionale, oppure di contattare i recapiti ufficiali indicati su www.agenziaentrate.gov.it o rivolgersi direttamente all’ufficio territorialmente competente.
Un richiamo alla prudenza, dunque, per difendersi da tentativi di frode sempre più sofisticati che fanno leva sulla fiducia nei confronti delle istituzioni.



