Tredici miliardi di euro per sostenere gli investimenti delle imprese in beni strumentali avanzati e impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. È la dote che il bilancio dello Stato metterà a disposizione del sistema produttivo italiano, come annunciato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un’intervista a ‘Italia Oggi’, nella quale ha delineato le linee portanti della strategia industriale del Governo. Al centro dell’azione dell’esecutivo c’è un duplice obiettivo: accompagnare la transizione ecologica senza penalizzare il tessuto industriale nazionale e rafforzare la competitività dell’Europa in uno scenario globale sempre più segnato dalla concorrenza di Cina e Stati Uniti. In questo quadro, Urso rivendica un risultato politico ottenuto a Bruxelles sul dossier automotive, parlando della fine di quello che definisce il “muro ideologico” e del superamento del “totem del 2035”, la data fissata per lo stop ai motori endotermici tradizionali.
Secondo il Ministro, l’apertura alla neutralità tecnologica rappresenta un cambio di paradigma fondamentale: i motori endotermici potranno continuare a esistere grazie all’utilizzo dei biocarburanti, consentendo di coniugare sostenibilità ambientale e tutela della filiera industriale. “Abbiamo aperto una breccia nel muro dell’ideologia”, ha affermato Urso, sottolineando la necessità di un approccio pragmatico e strategico per non perdere terreno nella competizione globale e per garantire all’Europa una reale autonomia nelle tecnologie green.
Valorizzare le eccellenze italiane
In questa prospettiva si inserisce anche l’obiettivo di sviluppare una “e-car” europea, capace di valorizzare le eccellenze della filiera italiana, dalla componentistica alla meccanica avanzata, evitando dipendenze esterne e rafforzando il Made in Italy industriale. Il fulcro degli incentivi sarà il nuovo Piano Transizione 5.0, che assorbe e integra i precedenti strumenti dedicati alla digitalizzazione e alla sostenibilità. Con una dotazione di oltre 8 miliardi di euro, il piano punta sulla semplificazione delle procedure e su un accesso più ampio: sarà infatti aperto a tutte le imprese, incluse quelle energivore, senza vincoli di investimento minimo.



