La Cina torna a schierarsi apertamente al fianco del Venezuela in un momento di crescente pressione internazionale. In una telefonata con il ministro degli Esteri venezuelano Yvan Gil, il capo della diplomazia cinese Wang Yi ha ribadito che Pechino «si oppone a qualsiasi intimidazione unilaterale» e sostiene il diritto di Caracas a sviluppare relazioni economiche e strategiche senza interferenze esterne. Il messaggio arriva mentre gli Stati Uniti intensificano la loro pressione sul governo di Nicolás Maduro, alimentando un clima di tensione nel Mar dei Caraibi. Secondo fonti cinesi, la cooperazione tra i due Paesi è definita “reciprocamente vantaggiosa” e parte di una partnership strategica consolidata negli anni. Una posizione che si inserisce nella più ampia narrativa di Pechino contro le “ingerenze” occidentali negli affari interni dei Paesi del Sud globale. La dichiarazione di Wang Yi non è isolata: negli ultimi mesi la Cina ha più volte criticato le operazioni statunitensi nelle acque vicine al Venezuela, considerate un fattore di destabilizzazione regionale e una violazione dei principi di sovranità nazionale. Pechino insiste sul fatto che ogni Paese debba poter scegliere liberamente i propri partner economici e politici, senza pressioni o minacce. Per Caracas, alle prese con una crisi economica cronica e con un rapporto sempre più conflittuale con Washington, il sostegno cinese rappresenta un tassello fondamentale nella strategia di sopravvivenza internazionale. Per la Cina, invece, il Venezuela resta un alleato chiave nella costruzione di un ordine multipolare alternativo all’egemonia statunitense. La tensione resta alta, ma il messaggio di Pechino è chiaro: nessuna tolleranza per misure unilaterali che possano isolare o indebolire Caracas. Un segnale che potrebbe pesare nei delicati equilibri geopolitici dell’area.



