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Censimento 2024, Italia sempre più anziana: la popolazione cala e cresce il divario Nord-Sud

giovedì, 18 Dicembre 2025
2 minuti di lettura

Secondo i dati dell’Istat prosegue il lento, ma costante, calo della popolazione residente in Italia. Al 31 dicembre 2024 la popolazione abitualmente dimorante nel Paese è pari a 58.943.464 persone, in diminuzione di 27.766 unità rispetto all’anno precedente, con una variazione negativa dello 0,5 per mille. Il dato nazionale sintetizza però dinamiche territoriali molto differenziate, che confermano una crescita nelle regioni settentrionali e una contrazione più marcata nel Mezzogiorno. Il decremento è particolarmente intenso nel Sud (-2,5 per mille) e nelle Isole (-2,8 per mille), mentre al Centro la flessione è più contenuta (-1,0 per mille). In controtendenza il Nord, dove si registra un aumento della popolazione sia nel Nord-ovest (+1,4 per mille) sia nel Nord-est (+1,2 per mille). A livello regionale, tutte le regioni meridionali perdono residenti, con il calo più accentuato in Basilicata (-6,1 per mille). Tra le regioni del Centro, l’Umbria registra una diminuzione dell’1,9 per mille. Nel Nord la popolazione cresce quasi ovunque, ad eccezione della Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (-2,8 per mille) e del Friuli-Venezia Giulia (-1,1 per mille), mentre la Provincia autonoma di Bolzano/Bozen segna l’incremento più elevato (+4,0 per mille).
A contenere la flessione complessiva contribuisce la dinamica della popolazione straniera. Al 31 dicembre 2024 i cittadini stranieri residenti sono 5.371.251, in aumento del 22,4 per mille rispetto al 2023. La loro incidenza sul totale della popolazione residente sale al 9,1%, contro l’8,9% dell’anno precedente. L’apporto della popolazione straniera risulta particolarmente rilevante nel sostenere la crescita osservata nelle regioni settentrionali.

I Comuni

Diminuisce, seppur di poco, anche il numero dei Comuni in calo demografico. Nel 2024 il 56,1% dei 7.896 Comuni italiani perde popolazione, contro il 57,8% dell’anno precedente. Nei restanti 3.467 Comuni, che complessivamente ospitano oltre 25 milioni di residenti, si osserva invece un aumento. Il calo riguarda soprattutto i Comuni con più di 100mila abitanti e quelli più piccoli, fino a 5mila residenti. Nei grandi Comuni, dove vive il 23,2% della popolazione, il saldo complessivo è negativo per circa 17mila persone. Dei 44 Comuni sopra i 100mila abitanti, 27 registrano una perdita complessiva di 27.504 residenti, mentre 17 segnano un incremento di 10.042 unità. Anche nei piccoli Comuni fino a 5mila abitanti, che rappresentano circa il 70% del totale, poco meno di sei su dieci perdono popolazione, con un saldo negativo di circa 15mila persone. Nei Comuni di dimensione intermedia, tra 5mila e 20mila abitanti, prevalgono invece le variazioni positive, con un saldo complessivo di circa 5mila residenti in più. Roma, con 2.747.290 abitanti, resta il Comune più popoloso d’Italia, ma registra una diminuzione di 4.457 residenti. Morterone, in provincia di Lecco, con 32 abitanti, è il Comune meno popolato.
Dal punto di vista della struttura demografica, le donne rappresentano il 51,0% della popolazione residente, superando gli uomini di oltre 1,2 milioni di unità. Il rapporto di mascolinità è pari a 96 uomini ogni 100 donne, con una prevalenza maschile nelle classi di età più giovani e una crescente presenza femminile nelle età anziane. Le donne costituiscono il 64,6% della popolazione con 85 anni e più e l’82,4% degli ultracentenari.

L’età

L’età media della popolazione sale a 46,9 anni, in aumento rispetto al 2023. Diminuisce la quota di bambini e ragazzi fino a 14 anni (11,9%), così come quella della popolazione in età attiva (63,4%), mentre cresce la popolazione di 65 anni e oltre, che raggiunge il 24,7% del totale. I grandi anziani, con 85 anni e più, sono 2 milioni e 410mila, 90mila in più rispetto all’anno precedente. L’invecchiamento riguarda tutto il Paese, seppur con intensità diverse: la Campania resta la regione più giovane, con un’età media di 44,5 anni, mentre la Liguria si conferma la più anziana con 49,6 anni.
La piramide delle età evidenzia uno squilibrio sempre più marcato a favore delle classi anziane. Nel 2024, per ogni bambino sotto i 6 anni si contano sei persone di 65 anni e più. L’indice di vecchiaia sale al 208%, rispetto al 200% del 2023, con i valori più bassi in Campania e in Trentino-Alto Adige e i più elevati in Liguria e Sardegna.

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